“Ad Alda Merini” di Adele Libero

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Eri fiore, eri albero o collina,
fragile o forte come fresca neve.
Affidavi alle foglie il nome cuore,
ai poeti la vita e le parole.
Dentro agli occhi sognavi eterni sogni,
sulle gote gocce di sofferenza,
tesori che chiudevi nel tuo scrigno
e cucivi col filo di speranza.
Ti chiudevano nelle bolle scure
a parlar con i muri tutta sola.
Ma sbocciavi col mare quando è sera,
eri nata il ventuno, a primavera.