“La tana del Risatonchio” al teatro Lo Scantinato, recensione di Daniela Domenici
Già il sottotitolo fa sorridere: “scoperta zoocomica guidata da Andrea Bruni” e infatti è una valanga ininterrotta di stravaganti avventure perché uno strano essere, il Risatonchio appunto, “è il guardiano misterioso di un mondo dove le persone hanno subito stupefacenti mutazioni animalesche, buffi esseri, molto simili a noi…” e ci immergiamo, per novanta minuti ininterrotti che volano via, in dieci scenette che provocano risate meritatissime sia per la bravura recitativa e gestuale delle due attrici e dei quattro attori che per i costumi, originali e coloratissimi.
Ancora una volta Andrea Bruni ha dato libero sfogo alla sua inesauribile fantasia nel creare nuovi personaggi a cui ha dato dei nomi composti da due parole che non vi dirò per lasciarvi il piacere di andare di persona ad applaudirli/e, se lo meritano.
Ed ecco quindi la Suinessa che è interpretata da Anastasia Ciullini, Asinfava da Tommaso Parenti, Marco Bernabò è Lupostino e Amdrea Iodice Incirillik, Diletta Magherini è Pappanistro e infine Alberto Goglia Gallozziere: un caloroso applauso virtuale a tutte/i dopo quelli tributati dal vivo ieri sera.
All’interno dello spettacolo si sono esibiti anche cinque allieve e allievi del terzo anno, un debutto davvero delizioso, complimenti.