Fertility day, in terzine dantesche, di Maurizio Ternullo

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Tardi nepoti di avi gloriosi,

di virili virtù sovrabbondanti !

Chi spense mai l’ardor di quei pastori

che, popolata l’Urbe, da brucianti

endocrini richiami travagliati,

sdegnando agnelli e pecore belanti,

sulle Sabine gli occhi acuminati

volser vogliosi di fecondi amplessi,

onde seguir vagiti di neonati,

ben superiori in numero ai decessi !

Risolsero i problemi demografici

né, assillati dai debiti pregressi,

i governanti compulsavan grafici

di stime del prodotto interno lordo.

Gli economisti, sereni e serafici,

col popol tutto andavano d’accordo,

che a imporre tasse e tagliare pensioni

non miser mano mai. Questo ricordo

ti sproni a spremer i residui ormoni,

o cittadino, e come gli avi nostri,

possa tu cavalcar, saldo in arcioni,

finché benigno il fisco a te si mostri.