“Chiarestelle – favole per evadere” di Francesco Maccarrone, edizioni Sensibili alle foglie, recensione di Daniela Domenici
Francesco è in carcere da ventitré anni, attualmente si trova in Sardegna, e per evadere con la mente ha creato questo delizioso libro in cui ha raccolto alcune sue belle poesie e undici deliziose fiabe da lui immaginate e molte delle quali collocate nella sua terra natale (anche mia): la Sicilia.
È un libro che vorrei proporre per l’adozione alle mie colleghe di lettere di scuola media perché le sue fiabe sono scritte in maniera semplice, sono piene di fantasia e danno dei messaggi esclusivamente positivi con tanta dolcezza sia di immagini che di parole.
Francesco, dopo l’introduzione di Cianferoni e la prefazione di Scano, scrive la sua biografia con molta oggettività, poi ci racconta “una banale storia di sovraffollamento” e infine, prima delle poesie, ci regala una commovente “lettera alla vita” che vorrei farvi leggere qui per intero ma per ovvii motivi di spazio non mi è possibile; vi propongo però alcuni paragrafi da “stati d’animo” che dà il via poi alle fiabe. Eccoli “in più di vent’anni di galera si ha tutto il tempo per riflettere e si ha pure il tempo di cambiare. Oggi mi emoziono per poco, ieri ridevo del pianto. Ho perso la scommessa con la vita giocandomi tutto con una sola mano al tavolo verde, oggi mi è rimasta solo la speranza. Mi piace il silenzio e quello che mi dice perché mi scuote la coscienza…sono sereno perché ho ritrovato me stesso. Ho smesso di correre e adesso cammino piano e desto…ora apprezzo molto quello che voglio essere oggi, sono in attesa e sono sereno…”.
Manderò questa mia recensione a Francesco e così inizieremo una corrispondenza cartacea che sono sicura mi regalerà molte emozioni.
P.S Chiarestelle è l’antico nome di una cittadina siciliana (che conosco) in provincia di Enna: Centuripe.
A Firenze i libri di questa casa editrice si possono trovare alla bottega EquAzione- bottega delle economie solidali nella sua parte libraria con uno sconto del 10% presso la comunità delle Piagge.