La casa delle streghe – Il cristallo della luce, di Claudia Piano, recensione di Daniela Domenici
Quando tre anni e tanti libri fa, senza ancora conoscerla de visu, leggendo e recensendo la prima delle sue tante opere fantasy l’ho definita la Kate Rowlings italiana avevo già percepito, in nuce, la stoffa di questa straordinaria scrittrice e musicista genovese: Claudia Piano.
Dopo la saga ambientata ad Armonia e dopo quella immaginata sotto i mari di Genova arriva ora il primo libro di una nuova saga, sempre fantasy, che si svolge nel mondo delle streghe ma, naturalmente, di quelle buone, che operano per il bene con la loro magia del mondo naturale. Infatti ogni strega, sia le giovani che le anziane, e ogni loro “famiglio”, animale dal potere magico, hanno nomi di piante e fiori, cominciando dalle nonne Ortensia e Girasole fino alla splendida protagonista, ancora una guaritrice come nelle due precedenti saghe, che si chiama Melissa; le sue migliori amiche sono Erica, Fiordaliso e Viola e così via, ognuna di loro possiede le caratteristiche delle rispettive piante.
In contrapposizione alle streghe buone “capitanate” da Melissa ci sono quelle cattive, le Oscure, e Melissa sarà sempre in prima fila, nonostante la sua giovane età, per riportare la luce e la pace perché è una “prescelta” e sarà aiutata, in questa sua missione, non solo dalle amiche e dai famigli ma anche da un cristallo di luce e da un…outsider, uno stregone, Cris, uno stregone buono, naturalmente, oltre che affascinante…
Anche gli alberi hanno un ruolo importante in questa storia, splendidamente immaginata e descritta da Piano, perché sono depositari della saggezza antica e anche perché permettono di passare da una dimensione all’altra.
Lo leggerete in un soffio, v’innamorerete di queste originalissime streghe e non vedrete l’ora di leggere il secondo libro di questa nuova saga come la sottoscritta…