La pietra d’ametista, di Claudia Piano, recensione di Daniela Domenici

Poco più di quattro mesi fa ho recensito il terzo volume di questa nuova serie fantasy intitolata “La casa delle streghe” e immaginata dalla fervida e inesauribile fantasia della scrittrice, e musicista, genovese Claudia Piano; sono appena riemersa dal quarto libro la cui protagonista, sempre una giovane strega, è questa volta Viola che ha il compito, grazie anche alla pietra d’ametista che dà il titolo all’opera, di riportare indietro lo spirito di Mel, la sua più cara amica, che è stato trafugato da…non posso anticiparvi altro ma solo invitarvi a immergermi nelle magiche atmosfere create da Claudia Piano, intrise di un profondo amore e un commovente rispetto per la natura in tutte le sue forme, in primis gli alberi e gli animali. Ogni abitante di questo mondo magico ha il nome di un fiore del quale possiede le precipue caratteristiche; Viola, per esempio, la protagonista di questa storia, possiede, come il relativo fiore, la capacità di purificare le vie respiratorie e poiché, come sostiene Ginestra, una delle streghe anziane, “il respiro è vita”, Viola ha una missione davvero importante.

Anche in questo quarto libro della serie nascono nuovi amori o si rafforzano quelli già esistenti, si vivono ininterrotte ed emozionanti avventure ma, soprattutto, vengono guarite le persone per riportare la pace e l’equilibrio sia nel mondo magico delle streghe (dove ci sono anche degli umani, Diego in primis…) che in quello degli spiriti.

Complimenti a Claudia Piano e…aspettiamo la quinta e ultima parte di questa sua saga fantasy “streghesca”…