La casa delle streghe – il cuore di Giada, di Claudia Piano, recensione di Daniela Domenici
Con “Il cuore di Giada” si conclude questa splendida pentalogia de “La casa delle streghe”, una nuova saga fantasy della scrittrice e musicista genovese Claudia Piano autrice di altre due saghe, una che si svolge sul pianeta di Armonia e l’altro sotto il mare.
Sin dalla prima volta ho osato definire Claudia Piano la Rowling italiana e ogni sua nuova opera fantasy mi conferma che ho fatto bene perché la sua straordinaria e inesauribile fantasia unita a uno stile variegato, corretto e fluido e al suo amore per gli animali, le piante e la musica fanno amare le sue opere che si leggono in un soffio e lasciano la pace nel cuore.
Questa volta la protagonista è una delle streghe anziane, Ortensia, che racconta la sua adolescenza, la scoperta del proprio “peculiare”, l’amore per Aronne, un Cacciatore, e la sconfitta, grazie al potere della giada che infonde coraggio, degli Incubi.
Anche in questa quintae ultima parte della quadrilogia troviamo i “famigli”, gli animali magici amici delle streghe, Ortensia ha il suo, Tarassaco, un piccione, che ha il nome di una pianta pur essendo un volatile; nella saga di Armonia erano chiamati “animusi”.
Elemento comune a entrambe le saghe è che la protagonista è sempre, in qualche modo, portatrice di pace per il bene comune; nel nostro immaginario le streghe sono associate a qualcosa di malefico, Claudia Piano, invece, ce le descrive come esseri che hanno sì dei poteri ma positivi.
Complimenti di vero cuore all’autrice e speriamo che appena la pandemia ce lo permetterà presenteremo in pubblico questa sua pentalogia…a Triora, il paese delle streghe!