Il giallo della valigia di piazzale Lodi, di Alessandro Reali, Fratelli Frilli editori, recensione di Daniela Domenici
Poco più di tre mesi dopo la mia prima recensione a un suo libro che ha come protagonisti una coppia alquanto alternativa di detectives
torna a “trovarmi” Alessandro Reali con il suo “Il giallo della valigia di piazzale Lodi” che ho divorato in un soffio, che ha come protagonista il commissario Caronte, che si svolge a Milano nel 1965 e che ha incontrato il mio gusto per vari motivi.
Il primo complimento va alla caratterizzazione del commissario, ce ne innamoriamo lentamente e definitivamente per la sua tenace testardaggine, per la sua straordinaria onestà, per la sua deliziosa umanità, un poliziotto innamorato del proprio lavoro che svolge come una missione: grande Caronte!
Complimenti meritatissimi allo stile narrativo che avvince per la sua fluida scorrevolezza e alla contestualizzazione storica con piccoli dettagli che arricchiscono la storia. Reali si è divertito a inserire numerosi/e co-protagonisti/e che fanno da contorno al commissario, ognuno/a di loro è molto ben descritto psicologicamente.
Ancora un complimento per come riesce a non farci minimamente immaginare fino alle ultime pagine chi sia stato/a l’autore/rice degli omicidi su cui indaga il commissario: bravissimo!