Storia in rima della Befana (ispirata alla fiaba di Giampaolo Perugini), di Graziana Zaccheo

C’era una volta madama Befana
Una fanciulla molto bella ma un po’ strana
Aveva davvero tanti pretendenti
Che però metteva in fuga con i suoi comportamenti
Mai un sorriso, una parola dolce sulla sua bocca
Sono facce scure, e guai a chi la tocca!
E mentre gli anni passavano inclementi
Befana era sempre più sola con i suoi turbamenti
Troppo orgogliosa per donare amore
Di pietra pareva forgiato il suo cuore.
Fare la calza era l’unica sua consolazione
Non avendo alcuno per fare conversazione.
A settant’anni d’età era arrivata
Quando a Betlemme una carovana di era fermata
Alla sua porta chiusa da tempo
Qualcuno aveva bussato, per lei un tormento!
Chi mai osava disturbare la sua triste tranquillità
Proprio lei che per gli altri era solo una nullità?
Aperta la porta rimase impietrita
Al cospetto di un re si trovò stupita
Così sconvolta da non saper che fare
Chiese al re in cosa poteva aiutare.
Il re fu molto gentile e sorridente
Le chiese rifugio per la notte seguente
Befana fu colpita da tanta delicatezza
E accettò di fare al re questa gentilezza.
Una volta in casa il nobile re iniziò a raccontare
Cosa lo aveva portato così a lungo a viaggiare
Qualche notte prima era nato un bimbo speciale
Che tutti gli uomini avrebbe potuto salvare
Il re dei re sarebbe diventato
E il mondo dalla morte avrebbe liberato.
È per questo che il giovane re era partito
Al bimbo divino voleva portare un dono gradito
Oro, incenso e mirra gli erano destinati
A colui che un giorno vi avrebbe salvati.
Befana ascoltò la lieta novella
Resta in silenzio, guarda il re e non favella
Quando le chiese se voleva accompagnarlo
Subito rifiutò, senza neanche guardarlo.
Gli lasciò una calza che con i ferri aveva lavorato
Soltanto una calza a Gesù aveva regalato!
Passarono trent’anni da quella notte santa
Befana a cent’anni era ormai arrivata
Quando udì la gente che raccontava
Di un uomo nato a Betlemme che l’amore predicava
E che tre anni dopo era morto e risorto
Del peccato originale sanato aveva il torto.
Il Salvatore del mondo lì vicino era nato
E Befana solo una calza allora gli aveva donato!
Era tanto cambiata la vecchia signora
Piangeva e si disperava del male fatto, ad ogni ora
Finché un giorno Gesù risorto andò a visitarla
E un dolce compito le diede per riscattarla
In groppa alla sua scopa per tanti anni avrebbe volato
Per portare ai bimbi  del mondo dolci e cioccolato!
Le sue belle calze di delizie avrebbe riempito
Da donare ai bimbi bravi come dono gradito.
Invece dei dolci avrebbe portato il carbone
A chi durante l’anno faceva il birbone.
E così che la Befana  ogni 6 gennaio ritorna
Regalandoci l’amore nella sua più dolce forma!

https://www.gliscritti.it/bambini/perugini081207.htm