Torino la chiusura dele cerchio, di Maurizio Blini, Fratelli Frilli editori 2022, recensione di Daniela Domenici

Nove mesi fa ho recensito il suo splendido “I delitti del dragone”

https://danielaedintorni.com/2021/10/11/i-delitti-del-dragone-di-maurizio-blini-fratelli-frilli-editori-recensione-di-daniela-domenici/

oggi voglio tributare gli stessi complimenti e, se possibile, aggiungerne altri a Maurizio Blini per il suo “Torino la chiusura del cerchio” che nonostante la mole di 350 pagine è stato divorato in un soffio perché “come in una partita a scacchi l’attesa e la strategia incolleranno il/la lettore/rice fino all’ultima pagina attraverso emozioni forti, empatia e commozione”.

I primi complimenti vanno all’idea di seguire, in parallelo, due storie che inizialmente pare non abbiano assolutamente niente in comune (il link tra di loro lo scopriremo solo nelle ultime pagine…) quella di due “cold cases” su cui indagano la sezione Omicidi e la DIGOS e quella di un anziano ottantasettenne, Mario, e delle sue vicende familiari; la prima è narrata in terza persona, quella di Mario in prima e già questa è un’idea che fa la differenza: bravissimo!

Standing ovation per la caratterizzazione fisica e psicologica dei/lle principali protagonisti/e, da Mario a suo figlio Piero e a sua moglie Ivana, da tutti gli uomini della Questura ai/lle anziani/a di Villa Gaia: formidabile!

E complimenti per le descrizioni dettagliate e innamorate di Torino e di alcune sue zone in particolare, città che diventa, ancora una volta, una superba coprotagonista; e non vi anticipo quale sarà il ruolo dei “nostri” Vivaldi e Meucci che abbiamo imparato ad apprezzare e ad amare ne “I delitti del dragone”, un vero turning point nella loro carriera.