La supplente, di Cristina Frascà, Garzanti 2021, recensione di Daniela Domenici

Splendidamente commovente e, allo stesso tempo, divertente, chiedo venia alla collega Cristina Frascà se ho esordito con due aggettivi e un avverbio che fanno rima ma li ho scelti… volontariamente…per provare a rendere l’idea di quanto questa sua opera prima mi abbia emozionato, coinvolto, fatto sorridere al punto tale che ho divorato in un soffio le sue 337 pagine che mi sono rimaste nel cuore e nella mente.

Sicuramente Cristina mi ha “chiamato” dagli scaffali della mia biblioteca preferita perché anche io, come lei, insegno (in un istituto alberghiero!) e provo a mettere in pratica, quotidianamente, nella mia professione, tutte le sue affermazioni sull’attenzione, l’ascolto e l’affetto che i/le nostri/e alunni/e meritano non fermandosi mai all’apparenza dei loro atteggiamenti e cercando sempre di condividere con loro gocce di cultura in qualunque forma, che sia Kavafis e la sua “Itaca” o l’Odissea messa in scena o la cena a tema sul futurismo o le innumerevoli altre forme di condivisione che Anna Tosetti, la straordinaria supplente in 3 B al Pellegrino Artusi, riesce a riversare nei loro cuori nel suo anno di supplenza.

Straordinarie anche le descrizioni dei/lle colleghi/e e della preside, dell’alunno a cui dà ripetizioni di latino e dell’allieva di pianoforte; il top lo raggiunge quando racconta i suoi incontri-scontri con il medico neonatologo Aksandr-Sasha e le loro partite a scacchi ma anche quando ci coinvolge nel suo amore per la nonna o nella sua inossidabile amicizia con Riccardo e Marta: standing ovation!

PS: Cristina, verresti nell’alberghiero dove insegno a parlare del tuo libro? Intanto a settembre comincio a raccontarlo a colleghe e colleghi in sala prof…