Una regata mortale, di Editha Aceituna Griffin, traduzione di Costanza Masetti, edizioni Le Assassine 2022, recensione di Daniela Domenici
Uno splendido thriller scritto novant’anni fa questo di Editha Aceituna Griffin, autrice inglese vissuta tra la seconda metà del diciannovesimo secolo e gli anni Cinquanta del ventesimo e che ha scritto una dozzina di thriller e di romanzi storici.
Ringrazio la casa editrice Le Assassine e la bravissima traduttrice Costanza Masetti per avermi fatto scoprire questa straordinaria autrice il cui libro ho divorato in un soffio nonostante le trecento pagine; andrebbe fatta conoscere meglio perché, mi perdoni dame Agatha Christie, ha una stoffa da thriller writer assolutamente eccezionale, non si riesce a riemergere dalla storia fino all’ultima pagina quando finalmente scopriamo chi sia il/la responsabile dell’omicidio di Merle, una formidabile giovane figura femminile che mi ha ricordato molto lady Diana perché come lei si trova a vivere in una famiglia nobile legata alle tradizioni, al denaro, alle convenzioni sociali e che ha soltanto una cara amica, Diane, sua ospite, che riuscirà, per l’affetto che la legava a Merle, a far riaprire e portare avanti le indagini contro ogni ostacolo con testardaggine mettendo a rischio anche la propria incolumità.
Perfetta la caratterizzazione psicologica di ognuno/a dei/lle tanti/e coprotagonisti/e e standing ovation per il ritmo della narrazione: mozzafiato!