caduto (nido), di Adele Libero

Madre, perché stavamo
sul ramo ch’è più alto,
sfidando forse Dio
e il tempo ch’è inclemente?

Tu presentasti al cielo
le tue nuove creature,
ogni uccello attaccando
ogni foglia scalando.

I lisci e neri tralci
pungevano nel buio,
cibo non ne arrivava,
solo spicchi di sole.

E il giorno che scegliesti
per muoverci nel volo
i miei fratelli forti
volarono lontano.

io solo m’arrestai,
sopra un oscuro muro
e il cielo non m’accolse
nel così immenso seno.

Pagai la prepotenza,
la libera arroganza,
la prevaricazione
sulla nuova semenza

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