La figlia di Istanbul di Halide Edip Adivar

“…Sinekli Bakkal (titolo della versione turca di questo libro che è anche il nome del quartiere in cui si svolge la maggior parte della storia) rappresenta per la cultura turca un’opera di grande importanza, letta e studiata a scuola, trasposta a teatro, al cinema, alla televisione. Il suo ruolo si potrebbe paragonare a quello che rivestono nella cultura italiana “I promessi sposi” con cui condivide l’ambizione di racchiudere in una forma romanzesca l’anima di un popolo in tutte le sue sfumature, attraverso una folla di personaggi colti nella quotidianità ma anche in un particolare momento storico che di quell’anima ha costituito un momento fondativo…”: queste parole della nota che il traduttore Fabio De Propris ha collocato alla fine del libro come postfazione ci danno un’idea dell’importanza di questo testo e della sua bellezza e complessità, scritto dall’autrice prima in inglese nel 1935 e poi da lei stessa riscritto in turco, con differenze sostanziali tra i due testi, nel 1936.

E’ considerato il classico dei classici della letteratura turca del XX secolo e ora è finalmente pubblicato anche in Italia dalla Eliot edizioni di Roma grazie alla bella traduzione di Fabio De Propris che riesce a rendere magicamente e a regalarci quest’affresco affascinante di vicende d’amore, politica e arte al tramonto
dell’Impero ottomano scritto da Halide Edip, donna dalla vita piena e avventurosa: nata a Istanbul nel 1882, insegnante di letteratura inglese all’università, impegnata in prima persona nelle battaglie politiche e sociali per l’emancipazione delle donne, vissuta in esilio per dissensi politici durante il quale ha scritto questo suo capolavoro e molti altri romanzi, saggi e opere autobiografiche, eletta deputata parlamentare negli ultimi anni della sua vita che si è conclusa nel 1964.

“La figlia di Istanbul” è la storia di Rabia, una figura femminile straordinaria, il centro di attrazione di questo romanzo corale: nipote di un imam severo e avaro, figlia di un artista di strada, Tevfik, figura dolcissima, che ha sposato la dura Emine, la figlia dell’imam; Rabia è  dotata di una voce straordinaria che sarà la
sua fortuna, e vive circondata da personaggi del suo quartiere, Sinekli Bakkal, come il nano Rakim e la zingara Penbe che la proteggeranno sempre col loro affetto sincero, amata da un musicista di origine europea che si converte all’islamismo per amore suo prendendo il nome di Osman e diventando il suo compagno di vita, aiutata e sorretta sempre dai consigli del derviscio Vehbi,
si troverà a contatto con sultani, pascià e ciambellani, ma non perderà mai la sua personalità forte che la rende un personaggio assolutamente memorabile.