“La pace” di Adele Libero
Non ho visto la pace,
nelle vie, nelle case, nei cuori,
nella luna, nel mare felice.
Ho visto città sventrate,
auto bruciate, parole feroci,
invece.
L’odio di troppi,
alimento potente, energizzante,
l’odio di chi non crede
al tuo Dio,
e pensa che sia migliore,
solo il suo.
L’interesse mellifluo, melmoso,
di grandi signori,
sapienti, efficienti,
d’armi costruttori.
Al caldo di caminetti distratti,
mentre fuori,
bambini distrutti,
da bombe nascoste,
come mine vaganti, erranti,
solidi fonti di profitti.
E nascosti conflitti,
tra fratelli di colore,
tra bande senza cuore,
che stuprano donne,
in assenza di un fiore.
Non ho visto la pace,
dimmi, come posso
esser io felice?

Le crisi peggiori sono quelle scaturenti da ideologie opposte. E’ proprio così necessario non capire che gli altri possono pensarla diversamente, anche in campo religioso?
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Semplicemente bella… pur tra le tristezze che ci circondano… l’istinto che prevarica sulla ragione e brucia il fiore della felicità. I tuoi versi sono lacrime amare dentro, cara Adele.
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Sembra sparita la pace, sotto questa babele di voci contrastanti e violente, ma ci sono germogli freschi e vitali che cercano di farsi spazio e fiorire: bisogna aguzzare gli occhi e affinare l’recchio per trovarli e dar loro spazio e forza….
Bella la poesia!
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