Vi racconto il mio provino di ieri…di Daniela Domenici

A distanza di dieci anni quasi esatti, mese più mese meno (partecipai a Passaparola su Canale 5 il 5 febbraio 2002), ho voluto riprovare l’emozione di un provino sperando di essere scelta come concorrente in un nuovo gioco televisivo e mi sono candidata.

Ieri, come molti di voi sapranno, sono andata quindi nella capitale prendendo un treno all’alba tanta era la voglia di arrivare in tempo, mi avevano dato appuntamento per le 12 e io ero già là alle 10.30…dato che a Roma, come in molte altre città italiane, pioveva ho deciso di entrare comunque negli studi e ho annunciato “so di essere in forte anticipo ma siccome fuori piove ho pensato che mi posso sedere in un angolo e aspettare il mio turno se non vi disturba…”.

Le gentili persone addette all’organizzazione dei provini mi hanno risposto che potevo tranquillamente accomodarmi che, nel frattempo, mi avrebbero fatto compilare una serie di fogli prestampati: la liberatoria e la mia auto-presentazione, più o meno come dieci anni fa…

A quel punto una signora addetta a fare i provini ai candidati ha detto “dato che è già qui quasi quasi le faccio il provino, sarà la prima della mattinata, la faccio passare avanti, ne approfittiamo” e siamo andate in una stanza in cui c’era una scrivania da una parte della quale mi sono sistemata io e dall’altra la signora con un giovane collega e con una telecamera accesa, naturalmente.

Mi ha chiesto di stare sempre in piedi, prima di iniziare con le domande mi ha osservato come se mi volesse fare i raggi X, immagino per controllare la mia postura, il mio modo di pormi davanti all’obiettivo, se arrossissi o se balbettassi, insomma se mi sentivo a mio agio, esattamente come dieci anni fa.

Finito l’esame “visivo” siamo passate a quello “orale”: la signora mi ha prima chiesto di presentarmi, cosa che ho fatto con naturalezza e disinvoltura, e poi ha iniziato a farmi le domande nel campo che avevo scelto, quello in cui mi sento più preparata: abbinare i nomi alle opere letterarie, non solo italiane ma anche inglesi, francesi, russe e tedesche; lei mi diceva un titolo e io dovevo dire chi ne è l’autore e in che anno è stato pubblicato.

Naturalmente non le sapevo tutte ma credo di averne dette giuste più della metà; di molte opere ho azzeccato l’anno quasi alla perfezione, di altre ho detto l’intorno al decennio. Quando non la sapevo non tentavo di bluffare, di tirare a indovinare: mai fatto in vita mia, non fa parte del mio carattere “assolutista”, ammettevo subito di non saperla.

Alla fine la signora ha detto che si faranno sentire loro, non ha lasciato trapelare alcunché, fa parte del suo lavoro, naturalmente; a me sembra di essere andata discretamente, mi sono divertita e questo è quello che conta per me, mi sono voluta regalare questo momento e, comunque vada, per me è già stato un giorno diverso e divertente.

Ora vi posso anche dire qualcosa sulla trasmissione dato che il provino è stato fatto: se sarò scelta parteciperò a metà dicembre a “The brain”, il cervello, un format inglese ripreso da Endemol, che andrà in onda su Rai Uno in “prime time”, in prima serata, il sabato sera presentato da Paola Perego.

http://www.lanostratv.it/programmi-tv/the-brain-paola-perego-torna-da-dicembre-su-raiuno/