Metempsicosi di Adele Libero
Se bastasse un bicchiere
per contenere l’infinito?
Se l’illusione velasse
vista, tatto, udito?
…
Se l’anima nostra danzasse
indisturbata nei secoli ,
per tornare ogni tanto
a ragionar con le nuvole?
…
Se ti avessi già incontrato,
spogliato, vissuto, amato,
in vite e giorni che non ricordo,
se non guardandoti negli occhi,
o vivendoti nell’anima?
…
Se anche tu avessi dimenticato
l’impalpabile passato?
Ritroviamoci adesso,
tracciamoci le ossa,
trasferiamoci il sangue
e non lasciamoci mai.
Anche io la mattina faccio … “la messa in moto”…. 🙂
Versi che mi piacciono. E’ un interrogativo che mi pongo spesso. Lo spirito che ci anima non può essere mortale. Energia che si riveste di forme diverse in tempi diversi. Forse.
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Eh, Fausta, le ossa sono sempre un problema, anche io la mattina devo chiedere gentilmente di ingranare!!
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Al mattino io devo rimettere insieme le ossa dolenti, assestarle un po’ per far ripartire tutto l’insieme così che anche il sangue riprenda il suo ritmo regolare…… e non intendo lasciarvi: posso chiamarla metempsicosi…… mi farebbe più effetto di artrosi!!!!
(Scusa Adele dello scherzo, la poesia è bella e l’idea dell’infinito in un bicchiere mi piace tanto!!!!!……)
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