Penombra di Adele Libero
Penombra, avvolgi il mondo,
vegliando sulle ciglia chiuse
di bimbi, di anziani,
di madri addormentate
su tavoli nudi,
in attesa di chi non ritorna.
…
E’ tardi, infine,
penombra si staglia sul viso,
proprio vicino al cuore.
Il dolore lo tocchi,
adesso, è tornato,
ma non è più lo stesso.
…
Un fuoco l’ha preso,
una voglia, una smania
di non essere foglia nel vento,
ma albero ambito.
E’ finito nel giro, tuo figlio,
ora vende la roba, la taglia.
…
Cristalli di lacrime asciutte,
negli occhi infiniti di madre.
L’abbracci lo stesso,
anche se adesso,
muta, percorrerai
le solitarie strade
dell’attesa.
…
Ma lui resta il figlio,
mai foglia nel vento,
il figlio
che mai si allontana dal cuore,
tremante nel muto rumore,
in questa triste
penombra.