“Giallo siciliano” di Nuccia Isgrò, recensione di Daniela Domenici
Sono soprattutto due le cifre distintive della scrittrice e docente milazzese Nuccia Isgrò: la straordinaria ironia e la profonda sicilianità (che condivide con la sottoscritta).
Da non sottovalutare anche la sua attenzione alle donne perché dopo i suoi primi due libri la cui goffa eroina è una simpaticissima Cettina Crocifissa in Scarpata
in questo terzo le protagoniste sono addirittura cinque che l’autrice ci presenta così “Vittoria, Santa, Sara, Luciana, Arianna sono cinque amiche siciliane accomunate dalla vedovanza e dalla voglia di sentirsi vive e vitali. Hanno l’hobby dell’investigazione per cui quando nella piccola frazione di San Marco ci sono addirittura tre omicidi si metteranno in moto per aiutare il Capitano dei Carabinieri. Saranno davvero d’aiuto o d’intralcio? Ai lettori l’ardua sentenza. La vicenda si snoda tra episodi comici che mettono in luce la sicilianità dei personaggi caratterizzati da vizi, virtù, abitudini e gli immancabili soprannomi, retaggi di tempi andati che sopravvivono nelle piccole comunità”.
Deliziosi questi soprannomi (chi è sicula/o doc li apprezzerà maggiormente ma anche chi non lo è) che l’autrice ha scelto per caratterizzare i tanti personaggi del paese che si trovano a interagire con le cinque intraprendenti, inarrestabili, testarde, sicule miss Marple che riusciranno, mettendo anche a repentaglio la propria incolumità fisica e grazie all’amicizia e alla solidarietà che le lega, ad aiutare le forze dell’ordine ad assicurare alla giustizia i responsabili dei tre omicidi.
Ancora una volta bravissima Nuccia, aspettiamo le tue prossime donne.