Rosso come miele, di Lavinia Maris, recensione di Daniela Domenici
Surreale e ironico: queste sono due delle cifre distintive di questo delizioso ebook che mi ha “chiamato” dai gratuiti di Amazon senza sapere niente sull’autrice e che mi è piaciuto talmente tanto da averlo letto in un soffio e da sentire il desiderio di parlarvene.
Molto surreale e deliziosamente ironico, un mix davvero raro che Maris riesce a dosare e a regalarci in questa storia la cui formidabile protagonista è Artemisia, una giovane donna che è sui generis per vari motivi che non vi racconterò per non togliervi il piacere di scoprirlo da sole/i. Una delle caratteristiche di Artemisia, però, ve la voglio dire perché è speciale e perché connota in qualche modo anche me: è sinestetica, cioè abbina inconsapevolmente due dei cinque sensi ogni volta che incontra una persona o vede un luogo (troviamo innumerevoli esempi di sinestesia nella nostra letteratura, non è il caso che ve li citi qui…).
L’ironia dell’autrice colora la storia sin dalle prime pagine, il surrealismo delle situazioni immaginate e la leggerezza con cui le descrive arrivano poco dopo; non è facile recepirle ma, credetemi, sono disseminate ovunque con rara abilità.
Il terzo elemento che mi ha colpito positivamente è lo stile narrativo esente da quelle manchevolezza che, sempre più spesso, impoveriscono molti libri e ebooks che mi capita di leggere; qui è perfetta la concordanza temporale ed è corretto l’uso della punteggiatura, che bello!
P.S mi piacerebbe sapere chi sia l’autrice…chissà se mai mi contatterà…