Quel capodanno a Tenerife, di Valentina Gebbia, edizioni Leima, recensione di Daniela Domenici
Esattamente una settimana dopo averla “incontrata” per la prima volta grazie al suo splendido “Acquasanta” sono tornata a “trovarla” con il suo “Quel capodanno a Tenerife” ed è stato di nuovo innamoramento totale sin dalle prime pagine, l’ho divorato nonostante la mole non indifferente, 390 pagine, e ora sono qui a parlarvene perché mi ha appassionato e divertito per vari motivi.
Il primo elemento che me l’ha fatto amare è, come nel precedente, lo splendido stile narrativo, ricco e variegato, un vero piacere per la mente e il cuore e un elemento sempre più raro da trovare: complimenti di vero cuore all’autrice.
Un altro motivo è la storia da lei immaginata, fantasiosa, mai banale, con inserti arricchenti come quelli sul diaspro rosso, questa pietra dai tanti poteri che è il fil rouge che lega, imprevedibilmente la protagonista, Veronica, speaker radiofonica, giornalista e scrittrice, in vacanza a Tenerife, al misterioso uomo, il cui nome e la cui professione verrà svelata solo nelle ultime pagine. Splendide anche le descrizioni dei paesaggi di Tenerife e di Londra e perfette le caratterizzazioni dei/lle tanti/e personaggi e personagge co-protagonisti/e di cui vi innamorerete come la sottoscritta: dall’amica del cuore Costanza, medico legale, al suo fidanzato basco Romeo, dalla formidabile mamma di Veronica, scrittrice di romanzi rosa che vive in un’antica villa con altre “vecchiette” un po’ folli come lei, all’amico medico Romeo e tanti/e altri/e ancora, una girandola assolutamente colorata e divertente.
Vorrei estrapolare alcuni paragrafi che mi hanno trovata in empatica consonanza con l’autrice ma sono davvero troppi; v’invito caldamente a immergervi nella magia del suo libro e a lasciarvi emozionare dalle vicende di Veronica.