Shannon, quando il coraggio viaggia in bicicletta, di Ester Rizzo
E’ stata la prima donna, nel 2009, ad attraversare in mountan-bike la Valle del Panjshir, in Afghanistan, percorrendo 225 chilometri. E’ la statunitense Shannon Galpin che ama definirsi una “donna comune” e crede che ogni donna possa realizzare imprese simili alle sue: basta volerlo.
Shannon a diciotto anni venne stuprata e lasciata in fin di vita in una strada di New York; dopo aver superato il trauma decise di dedicare la sua vita aiutando le altre donne in situazioni di difficoltà.
Ha deciso di dare voce alle donne afghane e di schierarsi nella difesa dei loro diritti, creando la prima squadra ciclistica femminile a Kabul, con l’obiettivo di partecipare alle Olimpiadi del 2020 in Giappone. A chi le chiede perché proprio le donne afghane lei risponde: ”Perché è un Paese tra i più martoriati. Dove le donne non hanno diritti. A Kabul essere violentate è considerato un disonore. E andare in bici è un crimine contro la moralità. Ma cambiare le cose è possibile, persino laggiù. Non credo però che la rivoluzione passi attraverso un’occidentale come me: io incoraggio solo le afghane a credere in se stesse”.
Shannon è madre di una bambina: “La mia piccola Devon è la lente attraverso cui guardo i pericoli che corro. Penso che se lei fosse nata in Afghanistan, vorrei che ci fosse qualcuno pronto a rischiare per la sua libertà”. Il National Geographic l’ha nominata “Avventuriera dell’anno” nel 2013.