le donne abruzzesi facevano a gara per ascoltare i suoi comizi, di Ester Rizzo

Le donne abruzzesi facevano a gara per ascoltare i suoi comizi

Altra Madre Costituente fu Filomena Delli Castelli, eletta nelle fila della Democrazia Cristiana. Era nata a Città Sant’Angelo, in provincia di Pescara, nel 1916 da una famiglia umile il cui padre fu costretto ad emigrare in America per cercare lavoro. Nonostante le ristrettezze economiche proseguì gli studi fino a laurearsi, a pieni voti, in Lettere e Filosofia. Sin da giovanissima si impegnò nell’Azione Cattolica e, finita la Seconda Guerra Mondiale, fondò una sezione della Democrazia Cristiana.

Prese parte alla Resistenza sia come crocerossina che come attivista clandestina, curandosi dei profughi che giungevano in massa nella città di Pescara. Fu invitata a candidarsi all’Assemblea Costituente da Angela Maria Guidi Cingolani e fu eletta a soli trent’anni con 27.000 voti di preferenza. Durante la sua campagna elettorale in Abruzzo, si recò di casa in casa per spiegare l’importanza di quel voto soprattutto alle donne. E furono proprio quest’ultime che iniziarono ad apprezzare i suoi comizi, il suo linguaggio diretto e semplice, mai polemico o aggressivo.

Così scrive Graziella Gaballo nel profilo a lei dedicato nell’Enciclopedia delle donne on line: ”Molti testimoni hanno raccontato come le prime uscite pubbliche delle donne abruzzesi, dopo la fine della guerra, fossero state proprio quelle per andare ad ascoltarla e ricordano come facessero a gara a esporre dal balcone il lenzuolo più bello, Durante la sua campagna elettorale in Abruzzo, si recò di casa in casa per spiegare l’importanza di quel voto soprattutto alle donne. E furono proprio quest’ultime che iniziarono ad apprezzare i suoi comizi, il suo linguaggio diretto e semplice, mai polemico o aggressivo. il tappeto o la tovaglia scampati miracolosamente alla guerra e custoditi in casa, per renderle omaggio: gesti semplici ma significativi del legame che Memena (così la chiamavano) sapeva stringere con le donne”.

E a quel legame non si sottrasse mai, sostenendo, una volta eletta, la causa dei diritti femminili. Filomena, ricordando le lotte trasversali di tutte le Costituenti, così scrisse: ”La pattuglia femminile della Costituente serrava i ranghi quando erano in discussione e da risolvere i problemi inerenti il lavoro, la famiglia, la scuola. E infatti, chi meglio delle donne conosceva le condizioni concrete dell’Italia? Chi si occupava dei bambini, degli orfani, dei reduci dalla prigionia o dai campi di concentramento?

Le italiane di quel tempo non volevano discussioni politiche astratte, volevano risposte concrete aderenti alla realtà quotidiana con cui si misuravano ogni giorno. E proprio queste risposte si impegnarono a dare  le Madri Costituenti, al di là di posizioni partitiche o di prestigio.

Dal 1951 al 1955, Filomena fu sindaca di Montesilvano (in provincia di Pescara. Come prima cittadina si impegnò nella realizzazione della rete idrica per l’accesso di tutti all’acqua potabile, fece costruire strade e poi si impegnò in progetti per valorizzare il patrimonio locale e incrementare il turismo nel rispetto dell’ambiente, ma la ostacolarono a causa degli interessi edilizi che vi ruotavano intorno. Così fu messa da parte anche all’interno del suo stesso partito. Fuori  ormai dalla politica, accetterà un incarico all’Istituto Luce, occupandosi di cinema per ragazzi ed in seguito diventerà una dirigente RAI.

E’ morta nel 2010. A Pescara un Largo è stato a lei intitolato.

 

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