Arcangela Tarabotti, di Tommasina Soraci, recensione di Daniela Domenici

Esattamente quattro anni dopo aver recensito l’ultima delle sue tante opere torna a “trovarmi” Tommasina Soraci con il suo saggio più recente dedicato ad Arcangela Tarabotti, “monaca ma soprattutto donna” vissuta in convento a Venezia nel diciassettesimo secolo.

Arcangela Tarabotti è una di quelle che, cito dall’autorevole prefazione di Silvana Sonno, “dall’«hortus conclusus di un luogo mai amato, alla fine ha scelto liberamente tra uno sterile vittimismo e l’energica determinazione che l’ha portata a studiare, a scrivere, a pubblicare (quando le è stato possibile)» e a ingaggiare vere e proprie battaglie intellettuali con letterati e ecclesiastici decisi a contrastare e repri-mere il dissenso, tanto più da parte di una suora di basse origini, segnata nel corpo (era zoppa) e autodidatta. La sua voce non fu domata e la sua presenza non passò inosservata sulla scena culturale veneziana e anche oltre”.

Tommasina Soraci nei primi capitoli ci descrive, con precisione storica colorata di passione, la Venezia del periodo in cui ci visse Arcangela per poi farla entrare in scena, al quarto capitolo, con la forza prorompente e l’originalità delle sue opere più importanti e cioè “Il paradiso monacale” e “La semplicità ingannata” in cui disserta di monacazione forzata e di difesa delle donne nonché di numerosi altri argomenti.

Davvero brava Soraci e rendercela così viva e attuale, quasi una femminista ante litteram! Nel sesto capitolo l’autrice accenna anche a un’altra monaca vissuta quasi negli stessi anni di Arcangela: suor Juana Ines de la Cruz che a Città del Messico scrisse componimenti poetici, testi teatrali, saggi filosofici e teologici; lei, però, a differenza di Tarabotti, aveva scelto liberamente la vita monacale, era entrata “in convento già fornita di un’ampia cultura elaborata a livello personale”.

Ancora un ritratto di donna creato dalla penna attenta e colta della scrittrice Tommasina Soraci, quale giorno migliore per raccontarvela che non oggi 25 novembre?