“Asmara: una città costruita da donne che desideravano la pace e l’armonia” di Issayas Tesfamarian, da me tradotto e rielaborato
Asmara è la capital dell’Eritrea, ha una popolazione di più di 400.000 abitanti.
Asmara è la versione più corta di “Arba’te Asmara”. Nella lingua tigrinya “arba’te” significa “quattro” e “asmara” “loro (donne) che unirono”. Tutto insieme significa “donne che unirono i/le quattro”.
C’è una testimonianza archeologica la quale indica che c’era un centro urbano ad Asmara sin dall’inizio del primo millennio avanti Cristo.
Comunque, in questo mio saggio, mi sto riferendo agli umili inizi di Asmara che cominciarono quando le donne dei quattro villaggi, Geza Gurotom, Geza Shelele, Geza Serenser e Geza Asmae’, stanche del continuo stato di guerra, unirono i loro villaggi e le rispettive popolazioni e portarono così la pace.
Fu in onore delle donne che nacque il nome “Asmara”. Quindi Asmara è una città costruita sulla pace portata dalle prime donne e ha portato questa sua caratteristica fino a oggi: Asmara è una delle città più sicure al mondo.
Asmara è sempre stata una città cosmopolita comprendente gruppi etnici, religioni, e nazionalità diverse. A causa della prossimità dell’Eritrea ai luoghi d’inizio della Cristianità e dell’Islamismo l’Eritrea ha adottato entrambe le religioni senza forzature. La coesistenza delle maggiori religioni è stata testata nel tempo e quindi non è sorprendente vedere che la cattedrale cattolica, la grande moschea, la chiesa ortodossa Tewahdo, la chiesa evangelica e la sinagoga si trovino alla distanza di una camminata l’una dall’altra.
Gli “Asmarinos”, come vengono chiamati popolarmente e affettuosamente, si svegliano ogni mattina al suono della chiamata del muezzin e delle campane della chiesa che suonano in tutta la città.
Fino a che gli Eritrei non hanno ottenuto il controllo totale della loro nazione l’Eritrea ha avuto vari governatori coloniali: i turchi ottomani, gli egiziani, gli italiani, i britannici e gli etiopi.
I nomi delle strade e dei dintorni, i francobolli e le targhe portano anche i segni delle eredità dei governanti colonialisti. I nomi delle strade sono cambiati quando un governatore coloniale ha preso il posto di un altro (anche se alcuni dei nomi dei dintorni ancora esistono dal periodo pre – indipendenza).
L’esempio simbolico più vivido dei nomi cambiati è la strada principale ad Asmara downtown.
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Issayas Tesfamariam was born in Addis Abeba, Ethiopia to Eritrean parents. He moved to the United States in 1980. He studied film at San Jose State University and has a Masters degree from the University of San Francisco in Asia Pacific Studies. He has directed two films (Eritrea 2000: Under the Sycamore tree and more and Asmara: City of Radiance). He is working on four more documentaries on Eritrea. He has produced a coffee table picture book entitled, Eritrea: Colors in Motion. One of the pictures (firewood) in the book won San Jose State University’s Global Studies department “Global Lens 2006” first prize. He was a lecturer at the University of California, Berkeley from 2005-2007. Currently he is the head of the Microfilming Department at the Hoover Institution Archives at Standford University. He is also a lecturer at the African and Middle Eastern Languages Department at Stanford University.
He runs the popular blog, http://kemey.blogspot.co