Isolina, un martedì, di Elianda Cazzorla, Iacobelli editore, recensione di Daniela Domenici
Uno dei libri più belli che abbia mai letto (e chi mi segue sa che non sono pochi) questo della docente, giornalista e scrittrice appulo-veneta Elianda Cazzorla che è volato via in un soffio e che vi voglio raccontare.
Isolina è una docente di lettere in una scuola superiore patavina, “è vivace, vigile, ironica, appassionata…” in breve la sinossi dalla quarta di copertina “…un diario pieno d’ironia e di sorprese di un unico giorno nella sua vita: un martedì. 23 capitoli brevi e fulminanti che faranno ridere e commuovere. Tra l’aula e la sala professori, tra docenti e alunni, i piccoli e grandi drammi ma anche i momenti di felicità e pienezza di un mestiere che si può fare con passione, nonostante tutto”: queste ultime parole mi trovano pienamente concorde perché è esattamente quello che la sottoscritta prova a fare da quando ha iniziato a essere una prof.
Straordinariamente brava Cazzorla a intingere la sua penna nell’ironia leggera e, allo stesso tempo, formidabile nell’attingere a piene mani dalla letteratura, italiana e non, disseminando le citazioni come Pollicino le sue briciole: da Ariosto a Byatt, da Calvino a Wallace, da Pessoa a Roth e altri ancora.
Splendido l’escamotage narrativo di inserire brani dei compiti in classe delle/i sue/oi allieve/i, messaggi dal cellulare, citazioni letterarie, i dialoghi surreali con alcune statue e invece quelli, profondamente reali, con colleghe/i e studenti/esse; tra questi ultimi commoventi e drammaticamente veri quelli con Marc e Raja che mi ricordano i miei al serale l’anno scorso.
Grazie di vero cuore all’autrice per quest’opera che suggerirei venisse fatto leggere sia alle scuole medie che alle superiori in aggiunta al testo di narrativa in adozione.