Al mutar del vento, di Paola Maria Liotta, Il Convivio editore, recensione di Daniela Domenici
Sono appena riemersa dalla magia di questo splendido libro di Paola Maria Liotta, docente e scrittrice siciliana, che ha come sottotitolo “la vera storia di Arianna, Teseo e il Minotauro” e provo a dirvi qualcosa sperando di riuscire a trasmettervene il fascino.
In primis la struttura narrativa, l’autrice ha suddiviso questa sua opera in tre capitoli, il primo s’intitola “monologhi in forma di visione” ed è composto da nove monologhi dei/lle personaggi/e principali che si presentano a noi, il secondo è “dialoghi di vento e di mare” in cui alcuni/e de/lle protagonisti/e dialogano tra loro e l’ultimo è “narrazioni di terra e di cielo” seguito da un epilogo struggente e commovente tra Arianna e Teseo.
I primi complimenti vanno allo stile narrativo che è straordinariamente ricco, variegato e molto dotto, un vero arricchimento per la mente, ma merita una standing ovation (l’autrice mi scuserà per questo inglesismo ma non so quale sia l’equivalente in greco…) la caratterizzazione psicologica di tutti/e i/le protagonisti, soprattutto di Arianna, di Teseo e di Asterio, il Minotauro, ma anche di Pasifae, di Minosse, di Europa e di Egeo, di Dedalo e Icaro; Liotta li/le rende attuali, contemporanei/e e non figure mitologiche, soffermandosi sulla diversità di Asterio che viene escluso dal consesso umano e amato solo dalla sorella Arianna o sulla subalternità delle compagne, Pasifae o Europa, per esempio, e dei/lle figli/e verso i monarchi, che sia Minosse o Egeo cambia poco: bravissima!