anima buia, di Tiziana Mignosa
Le sue parole
avevano l’odore del pane caldo
-ma non il sapore-
quando è mattina
e la giornata
è ancora tutta da fecondare
…
Palloncini colorati lanciavano
sulle voragini partorite
dal prolungato digiuno
intervallato unicamente
dal sapore aspro delle mele
quando sono abitate
…
Ed erano vere
vere com’è vero il sole
quando a mezzanotte brilla
e il languore grida di vederlo
sebbene persino l’aria che si respira
persiste nel rammentarmi che è notte
…
Il suo vocabolario sgorgava impetuoso
da una scatola di lustrini adorna
-ma pietre nere aveva al suo interno-
e da essa volteggiavano farfalle colorate
esche che delirando
tentavano di mettere radici nel mio forziere
…
Erano di carta e fumo rosa
-e mi avrebbero distrutta-
dopo averle viste nella loro vera essenza
si sono accasciate a terra senza Anima
prima di scomparire nel nulla
da dove venivano
…
Anima buia
tiziana mignosa
ottobreduemilaventidue