Morte di un ebreo a Venezia, di Nathan Marchetti, Fratelli Frilli 2022, recensione di Daniela Domenici
Questo libro più recente di Nathan Marchetti mi ha colpito non tanto per il suo essere un thriller veneziano quanto per i numerosi rimandi ad altre opere che sono riemersi dal mio bagaglio culturale. Provo a elencarne qualcuno.
In primis già il titolo mi fa venire in mente “La morte a Venezia”, il celebre romanzo dello scrittore tedesco Thomas Mann da cui Luchino Visconti trasse il suo film drammatico “Morta a Venezia” del 1971 interpretato da Dirk Bogard.
Il protagonista di questo nuovo giallo di Marchetti, Leon De Donno, mi ha fatto pensare a “L’ebreo errante” di Eugen Sue, romanzo pubblicato tra il 1848 e il 1849, perché dall’America va a vivere in Svizzera e infine a Venezia dove viene ucciso da una persona che rimane misteriosa perché travestita da “bauta”, una maschera che nasconde completamente chi la indossa.
E poi ancora, come leggo in seconda di copertina, “…apre gli occhi a una visione inedita dell’ebraismo, del dramma della Shoah, della vita stessa”; l’autore sceglie di far avvenire i due omicidi nel giorno del Kippur, il giorno dell’espiazione per il popolo ebraico opponendo quindi il mondo della fede e della preghiera al lato buio e violento dell’animo umano, impersonato dal Mostro. Credo che anche il nome di Marchetti sia ebraico e che quindi conosca molto bene l’argomento che tratta in questa sua opera.
Ringrazio lo scrittore perché dà spazio ai nomi dei ruoli al femminile, la questora, la vice-ispettora e altri, come anche la Treccani finalmente docet. E davvero bravo a caratterizzare le tante co-protagoniste partendo da Dora, la moglie partenopea del commissario.
Complimenti per l’ironia con cui colora questa sua nuova storia, deliziosi i giochi di parole molti dei quali sono maggiormente apprezzabili da chi frequenta la “scuderia” dei Fratelli Frilli; bravo anche a descrivere il commissario Enzo Fellini, debilitato sia fisicamente, sulla sedia rotelle, che psichicamente ma che continua con ostinazione a indagare.