L’incredibile viaggio della novantenne salvata dai pinguini, di Hazel Prior, traduzione di Paola Vitale, Newton Compton 2021, recensione di Daniela Domenici

Ho divorato le sue 344 pagine in un soffio e vorrei ricominciare a leggerlo, è uno dei libri più appassionanti, teneri, emozionanti, commoventi e, soprattutto, divertenti che abbia letto (e non sono pochi come sa chi mi segue da tempo). Grazie, in primis, alla straordinaria traduttrice Paola Vitale a cui vorrei chiedere chi abbia scelto il titolo della versione italiana, che in inglese è “away with the penguins”, perché, sinceramente, ritengo che non renda appieno l’idea di cosa sia questo splendido libro.

La protagonista con la P maiuscola è una signora scozzese di ottantasei anni, Veronica Mc Creedy, che un giorno decide (ma non vi diciamo perché) di andare in Antartide dove c’è una scienziata, Terry, e due scienziati, Dietrich e Mike, che studiano i pinguini nel loro habitat. Poi c’è Eileen, la tuttofare di Veronica nella casa in Scozia, simpaticissima, e a un certo punto compare anche il giovane Patrick il cui incontro con Veronica cambierà le vite di entrambi.

L’autrice che, leggo nella sua biografia, è una musicista, suona l’arpa, si è splendidamente trasformata in scrittrice riuscendo non solo a farci “vedere” e amare le miglia di pinguini come se fossimo là ma, soprattutto, ha saputo caratterizzare psicologicamente Veronica e Patrick, che hanno vissuto, ognuno a modo proprio, delle vite dolorose e solitarie di cui portano i lividi sull’anima che si scioglieranno soprattutto grazie a Pip, il pinguino “adottato” da Veronica.

Pubblicità