La modernità del fondamentalismo, di Salvatore Giordano, recensione di Loredana De Vita
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“La modernità del fondamentalismo” (Nulla die, 2023) di Salvatore Giordano, è un libro piccolo ma colmo di spunti di riflessione sulla realtà “secolarizzata” del nostro esistere (umano, sociale, politico) che mette in evidenza le sue peculiarità di fondamentalismo anche quando si tenta di evitare e/o escludere tale definizione.
Secolarizzazione, cioè, non indica più il solo passaggio a istituzioni laiche di quanto era appannaggio ecclesiale, ma un atteggiamento che nella chiesa (qualsiasi essa sia) come nella società laica si discosta da tradizioni e dogmi aprioristici.
Eppure, come dimostra Salvatore Giordano, è proprio nella presunzione del discostarsi da questi elementi che si evidenzia la caratteristica di un fondamentalismo del pensiero che esclude tutto ciò che è estraneo da sé.
Molto interessante e intrigante è la lettura contemporanea che l’autore opera grazie alla comprensione ed esplicitazione di che cosa sia il “Self” e quale sia il ruolo dell’identità nelle società moderne. Si tratta di un processo di conoscenza di sé e dell’altro che, però, spesso esclude un “Altro generalizzato”, cioè che non sia considerato un “Altro significativo”.
L’analisi dell’autore non prescinde dal supporto di studiosi quali C.H. Cooley, W. James, G. H. Mead, K. Lewin che hanno teorizzato «il concetto di identità che si è imbastito nel corso del Novecento» e che ha portato a una ridefinizione della nozione stessa di “uomo”.
Viene da chiedersi, leggendo l’opera, chi sia questo nuovo uomo che nella relazione con l’altro può riuscire a montare pezzo dopo pezzo una crescente idea di Altro generalizzato che diventa estraneo a qualsiasi “Altro significativo” che non sia sé stessi.
Inoltre, quando sempre di più la religione cessa di essere punto di riferimento così come anche altre istituzioni che hanno perso la visione della società intesa come comunità, viene da chiedersi quale futuro toccherà a quelle generazioni future che erediteranno il frutto della generazione presente e che, sebbene non si tratti di patrimonio biologico, corre il rischio di perdersi in una presunta identità tramandata e quindi confermata dai secoli senza che questa abbia veramente attenzione e cura della persona “Altro” che è ogni altro significativo proprio perché nella sua diversità ha una storia da comunicare.
L’identità si trasforma parossisticamente in individualità che esclude, ostracizza, condanna con la presunzione del fondamentalismo culturale cui si soggiace.
“La modernità del fondamentalismo” (Nulla die, 2023) di Salvatore Giordano è un libro che invita a conoscere, pensare, acquisire consapevolezza, scegliere il proprio percorso.