Luigi Tabita: sono nato attore
Ed ecco la quarta intervista…
Abbiamo rivolto alcune domande a Luigi Tabita, giovane attore teatrale siciliano nativo di Augusta (SR) ma da anni residente a Roma.
– Nella tua famiglia il teatro è quasi un fatto genetico perché il nonno di tua madre era una attore; vuoi parlarci di lui?
– Sì, il mio bisnonno Mario era un caratterista nella compagnia di Angelo Musco quando Pirandello scrisse le sue opere in vernacolo come “Liolà” o “A birritta co’ i ciancianeddi”. Fu diretto pure dallo stesso Luigi Pirandello in vari spettacoli. Era un estroverso faceva mille cose, un vulcano, affascinantissimo. Sto raccogliendo materiale sulla sua vita e nei miei progetti c’è anche l’idea di fare uno spettacolo su di lui.
– Quando hai deciso che la tua vita sarebbe stata nel mondo dello spettacolo? C’è stato un qualcosa che ti ha fatto decidere, un momento di svolta, un fatto particolare?
– Non c’è un giorno che non abbia detto “voglio fare l’attore”, credo di esserci nato; ho sempre creato compagnie con i miei amici sin dalle elementari… scrivevo testi, parodie e poi, durante le feste, le rappresentavamo. Mi ricordo che, sin da piccolo, mia madre mi metteva sul divano per farmi stare buono e invece di mettermi le videocassette della Disney mi faceva vedere quelle del teatro di Eduardo ed io ero entusiasta di tutto ciò… infatti dico sempre che sono cresciuto “a pane ed Eduardo”. Poi è arrivato il mio abbonamento a 8 anni allo Stabile di Catania dove potevo ammirare tutto i grandi nomi del teatro Albertazzi, Moriconi, Proclemer, Calindri… 10 anni di abbonamento al Buon Teatro sono stati la mia vera scuola; ho imparato tantissimo da quello, oggi me ne rendo sempre più conto.
– Vivere in una cittadina come Augusta ti ha un po’ ostacolato in questo tuo percorso?
– Augusta non è stato mai un problema, certo non c’erano possibilità di espressione di carattere professionale né luoghi di formazione ma io, avendo anche la fortuna di avere mio padre a Catania, fuggivo lì a respirare l’aria del grande Teatro.
– Hai trovato ostacoli o difficoltà per la tua carriera in una metropoli come Roma?
– Appena maggiorenne provai ad entrare alla prestigiosa scuola del Teatro Stabile di Catania che, alla luce di quello che ti ho raccontato, puoi capire come per me fosse un mito. Non ho mai pensato di frequentare l’Accademia Nazionale di Roma che era il massimo per un attore; no, io volevo provare in quella scuola di quel teatro che sin da piccolo avevo respirato e che mi aveva accompagnato nella mia crescita. Riuscii ad entrare e toccai il cielo con un dito… durante i tre anni di scuola d’arte drammatica mi scelsero per recitare e, non ancora diplomato, debuttai prima dei 20 anni con Leo Gullotta in uno spettacolo sulla vita e le opere di Pirandello. Ecco che ritorna Pirandello… fu emozionante, finalmente il pubblico vero! Continuai a lavorare per lo Stabile di Catania, ma appena diplomato mi resi conto che avevo bisogno di altro, dovevo crescere, confrontarmi. Arrivai nella sognata Roma che amo e adoro. Il primo anno è stato complicato perché dovevo capire il meccanismo e soprattutto farmi conoscere… feci piccole cose e poi, man mano, arrivarono le grandi scritture e le grandi tournèe fino al Premio Gassman 2008 come giovane promessa.
– Oltre a recitare, sai anche danzare e cantare, vuoi parlarmi di questo?
– Ho sempre cercato di dare spazio alla formazione. Ho perfezionato le mie basi di danza facendo classico e contemporaneo; oggi faccio tip tap e poi il canto (se il teatro è il mio grande amore, il canto è il mio grande… amante). Prendo lezioni ogni settimana di canto jazz, folk e pop. Questa formazione completa mi ha permesso di essere più competitivo e di spaziare dalla tragedia alla commedia e al musical…
– Pensi che la bellezza fisica sia d’aiuto per un attore?
– L’aspetto fisico conta abbastanza nel nostro mestiere, a teatro meno, un po’ all’inizio come uno specchietto per allodole ma poi, se non hai la tecnica, il temperamento e se non continui a studiare la bellezza non conta nulla.
– Chi senti di dover ringraziare nel mondo dello spettacolo per i traguardi e i successi che hai ottenuto fino a oggi?
– Non c’è qualcuno in particolare. Tutti gli attori e registi con i quali ho lavorato sono dentro di me, li ho studiati, ho “rubato” da loro, sono il frutto di tutti loro e a tutti, veramente a tutti quelli che ho incontrato nel mio cammino, piccoli e grandi, devo dire grazie.