La pioggia nel pineto e…su Firenze! di Daniela Domenici
Il vate, D’Annunzio, ci ha lasciato la sua celebre poesia
che della pioggia è, certamente, la più grande elegia
io vorrei, con infinita umiltà,
parlare della mia amata città
che non sa proprio più come fare
la pioggia diluviante ad arginare
che ormai da giorni la sta flagellando,
e ogni angolo e vicolo sta inondando;
della dannunziana pioggia si è persa la magia,
nessuna tamerice o pino per ricrearne l’alchimia,
nessuno spiraglio di miglioramento atmosferico,
dovremo ricorrere a qualche rimedio…esoterico
altrimenti tutti noi fiorentini faremo la muffa
in attesa della primavera che non arriva…uffa!
Muffa
E questa muffa ci fa male addosso,
verde speranza è, però adesso
vorresti il blu del cielo rivedere,
ridere ancora, vivere, amare.
Cadete ancor per poco, care gocce,
togliete impurità, lavate facce.
E poi chiamate rondini al mio letto,
fate tornare il sole sul mio petto,
fate sciogliere questo tremor gelato,
che nel mio corpo ormai si è aggrumato,
fate scaldare i sogni, vita mia,
fate rider la casa, uscir per via
anche chi adesso cupo se ne sta,
fate tornare in vita la città.
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bravissima Adele, hai saputo creare un sonetto con distico finale in stile shakespeariano…:-)
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Per dirla alla fiorentina…..’un se ne pole piùùùù
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Il bianco manto della neve
sbianca e fa volare via il morale.
freddo, gelo nebbia,pioggia,
finalmente verra il sole,
per volare in alto gli uccelli
e far sbocciare i fiori..
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brava Enza 🙂
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