“Sempre umilmente ispirandomi a don Milani…” di Daniela Domenici
Ieri mattina prima dell’episodio che vi ho raccontato ieri nel post
https://danielaedintorni.com/2014/10/09/umilmente-ispirandomi-a-don-milani-di-daniela-domenici/
avevo avuto due ore in una delle mie terze che al primo impatto, quasi un mese fa, mi aveva fatto abbastanza innervosire per la presenza di alcuni elementi di disturbo.
Da quel giorno sono cambiate tante cose e ieri le due ore trascorse con loro sono state così fruttuose in vari modi che ho voglia di raccontarvelo.
Innanzitutto ho dato loro due fotocopie con esercizi diversi sulle cinque “w”, cioè what, which, where, when e why e loro diligentemente, chi subito, chi dopo un po’, si sono messi a farli.
Nel mezzo c’era la ricreazione e quindi sono spariti tutti per consumare la loro merenda eccetto due di loro di origine marocchina che hanno preferito rimanere in classe a mangiare.
Primo momento: siccome ho un quaderno che proviene dall’Egitto sulla cui copertina ci sono frasi in lingua araba ho chiesto a uno di loro di provare a tradurmi cosa ci fosse scritto almeno nel titolo, che lettere fossero, e questo ragazzo ci ha provato: è stato difficile per lui spiegarmelo e per me capire sia il suono che la grafia che ho provato a riprodurre ma è stato un momento bellissimo.
Con loro poi in attesa del rientro dei compagni ho voluto capire la loro idea del velo alle donne ed è stato un altro arricchimento per la sottoscritta.
Secondo momento: uno dei ragazzi, anche lui di origine marocchina, ha finito il compito per primo e mi ha fatto una richiesta che mi ha fatto sorridere e commuovere allo stesso tempo considerando l’età che hanno “profe, posso prendere in prestito il suo astuccio con i pennarelli così coloro tutte le immagini delle fotocopie e non mi annoio e lo rendo più bello?” e naturalmente, con infinita gioia, gliel’ho dato. Dopo poco molti di quelli che avevano finito mi hanno fatto la stessa richiesta e i miei pennarelli sono passati da un banco all’altro…
Terzo momento: ho saputo che in questa classe ci sono alcuni ragazzi dislessici, chi in modo meno grave chi, invece, più seriamente. Uno di loro con tanta spontanea sincerità si è avvicinato a me mentre gli altri continuavano il compito e ha provato a spiegarmi in cosa consistano, praticamente, le sue difficoltà. Mentre me lo raccontava ripensavo allo splendido libro, da poco recensito, di Pasquale De Caria “Il vicolo delle lettere ribelli”
che, purtroppo, il mio giovane amico non potrà leggere per la fatica che gli costa…tutto quello che il protagonista del libro vive quotidianamente me l’ha raccontato questo mio dolcissimo allievo che spero di poter aiutare fino a quando rimarrò nella loro scuola…(sono sempre una di quelle “fino ad aventi diritto”…).
Che meraviglia!!! Prova a leggere tu qualche passo del libro in classe!
Lettura ad alta voce. Lo faccio ogni tanto,si cres un momento fantastico. Prova!
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va bene,darling, ci proverò, grazie
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Visto l’impegno e l’amore saresti tu l’ “avente diritto” !!
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