la cultura è dialogo, di Loredana De Vita

Culture Is Dialogue

La competenza non dovrebbe esprimersi mai come ostentazione della conoscenza, ma come dialettica del confronto.
Sono sempre profondamente ammirata dalle persone che hanno una grande competenza, ma sono più che affascinata da quelle che sanno gestire la propria competenza in modo tale che essa si trasformi in risorsa per gli altri sostenendone il desiderio di conoscenza.
La competenza, infatti, può diventare strumento di conoscenza per l’altro attivandone lo stupore e la curiosità, ma, in ogni caso, essa ha lo scopo preciso di indurre relazioni e confronti.
Nessuna competenza o conoscenza fine a se stessa può essere mai di reale efficacia nel quotidiano.
La competenza offerta in maniera dialettica diventa luogo di incontro non con gli altri con cui si entra in relazione di dialogo, ma anche con quel se stessi che non ha perso il desiderio di crescere e maturare.
Non riesco a immaginare il valore di una competenza, né la sua durata, in un’atmosfera di puro edonismo autoreferenziale. Ho sempre pensato che la bellezza del sapere non sia nel sapere in sé, ma nella dialettica di cui si “appropria” allo scopo di ampliare lo sguardo e l’orizzonte.
La cultura è come un dardo che, lanciato lontano, spinge tutti i partecipanti alla gara a fare dei passi più avanti per scoprirne il nuovo sito e le nuove dinamiche di relazione. La cultura autoreferenziale, quella , cioè, che come un boomerang ritorna tra le mani di chi l’ha lanciata, è una cultura che rischia di spegnersi depredando e svuotando così ogni ricerca.
La soddisfazione per la propria competenza è nella gioia della condivisione che apre prospettive nuove e desiderio di non smettere mai di cercare, ma non per se stessi, quanto perché insieme agli altri si possano seminare semi di nuova conoscenza per chi, domani, saprà curarli e vederli sbocciare.