Moderata Fonte e le altre, di Daniela Domenici, recensione di Mariele Rosina

Da una donna per le donne.

Il libro è una carrellata attraverso cinque secoli (dal tredicesimo al diciottesimo) di donne che hanno lasciato traccia di sé nei loro scritti. In tempi in cui l’istruzione e la cultura erano a beneficio degli uomini delle classi più abbienti, rarissime furono le donne che ebbero accesso a tale “privilegio” e lo fecero a costo di sacrifici che solo un’autentica passione poteva sostenere.

Nasce così la poesia al femminile che, dapprima religiosa (unico ambito in cui potevano esprimersi), successivamente invade altri campi e diventa la voce di donne intelligenti e colte dalla forte personalità che seppero realizzare le loro aspirazioni senza rinunciare al ruolo di figlie, spose e madri. È il caso di Lucrezia Tornabuoni, moglie di Cosimo de Medici, consigliera saggia e politicamente preparata nonché madre di cotanti figli.

Come lei ebbero posizioni importanti Laura Cerata, scrittrice epistolare che per prima affermò il diritto delle donne all’istruzione, Veronica Gambara che, oltre a presiedere un salotto letterario nella sua casa, si occupò con successo delle relazioni politico-diplomatiche con papi e imperatori.

Che dire poi di Vittoria Colonna (amica e mentore di Michelangelo) che diventò una delle poetesse più popolari del sedicesimo secolo in Italia? Non così fortunate e apprezzate, nonostante il talento, furono Ippolita Maria Sforza il cui marito Alfonso II D’Aragona, geloso della sua intelligenza e del suo alto livello d’istruzione le mancò di rispetto per tutta la durata del matrimonio, o Isabella Morra, uccisa dal fratello in giovane età.

Riporto alcuni suoi versi strazianti e premonitori: “I fieri assalti di crudel Fortuna scrivo, piangendo la mia verde etate, me che ‘n si vili ed orride contrate”. Ho citato queste come esempio di altre donne, umiliate e messe in ombra dagli uomini che avrebbero dovuto amarle (padri, mariti e fratelli). I loro versi sono il grido di dolore per una libertà negata.

Daniele Domenici con una ricerca minuziosa e sagace fa una breve biografia di ciascuna, cogliendone gli aspetti salienti in un ritratto realistico e privo di fronzoli. È un saggio che si legge come un romanzo, dove l’intelligenza femminile e la tenacia hanno il sopravvento sull’oscurantismo di chi ancora oggi mantiene le donne in condizioni d’inferiorità.

Complimenti all’autrice.