con un sorriso, di Loredana De Vita

https://writingistestifying.com/2021/11/11/with-a-smile/

Come si fa a sorridere nel dolore? Come è possibile essere più forti del male che ti circuisce il corpo fino a stremarlo?
Non so, forse è abitudine alla resistenza o, meglio, è cultura della resistenza.
Forse è la consapevoelzza lucida che lamentarsi non diminuirebbe il dolore né porterebbe consolazione mentre potrebbe condizionare e peggiorare lo stato d’animo di chi lotta per resistere.
Il fatto è che se c’è un corpo che soffre, non bisogna dimenticare che quel corpo fisico ha una sua interiorità che lotta, un io interiore che lo spinge alla resitenza e che può essere più forte sebbene non risolutivo rispetto al dolore cui il corpo cede.
Forse è questo io interiore che deve essere sostenuto più di quel corpo di cui i legami e le medicine si prendono cura. Sperimento, invece, che il corpo interiore è spesso trascurato, eppure è proprio quello che ha più bisogno di conforto e sostegno.
No, non c’è coraggio dietro il sorriso di chi soffre lottando, c’è però la consapevolezza e la certezza che quel corpo interiore debba essere sostenuto, protetto, stimolato affinché non solo non ceda al dolore, ma sappia continuare a riconoscere sé stesso e a dare la sua impronta di coraggio a quel corpo fisico che privato di quello interiore non potrebbe sopportare e resistere.
Ci occupiamo di ciò che è fuori, convinti che basti, che sia questo l’essenziale, ma è ciò che è dentro che deve essere protetto e custodito.
Chissà, forse troppo abituata a guardarmi dentro, riesco a sorridere e a sostenere con il cuore quel corpo che soffre e che per tutti parla, mentre per me tace ciò che conta di più: lo sguardo di chi ama oltre il dolore e di chi del dolore sa fare contesto ed esperienza di pazienza.
Con un sorriso io vivo, in un sorriso lascio il mio cuore.