“Il violinista verde” di Mario Spezi, recensione di Daniela Domenici
Non fatevi fuorviare dal titolo: l’arte pittorica e Chagall non c’entrano, se non marginalmente, nelle ultime pagine.
Come sapete spesso vengono “chiamata” dai libri e questo, che non si trova più in libreria perché è del 1996, era sugli scaffali della biblioteca a cui attingo ormai da mesi per le mie letture.
L’autore era per me sconosciuto, ho letto qualcosa di lui nella terza di copertina prima di scegliere il suo libro ma non è stato questo ad attrarmi: è stata la particolare alchimia, preannunciata nella seconda di copertina, tra thriller e psicanalisi. Tra le mie tante passioni di lettura ci sono anche i gialli ma non tutti, solo quelli che hanno anche una trama che avvince oltre all’elemento dell’indagine e questo libro di Mario Spezi “Il violinista verde” della Marco Tropea editore mi ha avvinto sin dalle prime pagine e non mi ha più lasciato andare fino all’ultimo rigo.
Il protagonista è un giornalista di cronaca nera, Marco Randi, che mentre cerca di capire chi sia lo spietato killer soprannominato “La Morte Rossa” che sta seminando il terrore nella città per alcuni efferati omicidi di donne riesce, attraverso un doloroso percorso personale pieno di ricadute e rinascite, a scoprire e a uccidere il suo “mostro” interiore, grazie all’aiuto fondamentale di uno psichiatra un po’ sui generis, Bartolomeo, un frate, straordinariamente descritto dall’autore.
Spezi riesce perfettamente ad alternare i vari momenti dell’inchiesta con le vicende personali di Marco e della sua famiglia, la moglie e la madre, soprattutto; non scade mai nell’orrore fine a se stesso tipico di certi thrillers che giocano su questo, ha sempre una delicatezza di toni anche nei momenti clou dei ritrovamenti delle vittime che, probabilmente, gli deriva dall’aver vissuto, spesso, in prima persona come cronista di nera, episodi così drammatici.
Complimenti davvero, metto questo libro nel mio personale olimpo dei thriller writers.
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peccato che non si trovi….dovrò cercarlo in biblioteca….mi hai convinto che vada letto!!!
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ne sono felice, Fausta, alla biblioteca dell’Isolotto dove l’ho preso io c’è e nel circuito delle biblioteche fiorentine i libri possono essere ordinati dall’una all’altra 🙂
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