Riflessioni in libertà a bordo della tramvia fiorentina…
L’osservazione di due fatti, diversi tra loro ma in qualche modo collegati, mi ha portato a queste riflessioni libere…utilizzo per i miei spostamenti quotidiani la tramvia, una delle migliori invenzioni degli ultimi anni per Firenze secondo il mio modesto parere, e mi piace osservare la gente e trarne alcune considerazioni…
Il primo elemento che ho notato e che, statisticamente, accade a una percentuale molto alta degli utenti, senza distinzione di razze ma con una netta maggioranza di persone giovani, è il viaggiare con le cuffie nelle orecchie per ascoltare la propria musica preferita durante il tragitto, a me sembra più che altro un modo per isolarsi dagli altri, non credo ci sia tutta questa necessità e urgenza di ascoltare la musica proprio in quei minuti, sembra quasi che a molti dia fastidio dover condividere necessariamente quello spazio e che quindi scelgano di isolarsi in questo modo…
Abbastanza collegata a questa prima osservazione è, secondo me, la seconda: viaggiare con le cuffie forse è una forma latente, velata, nascosta di razzismo, di xenofobia perché sulla tramvia, soprattutto oggi, domenica, giorno di libera uscita per molti/e badanti, si vedono visi di tutte le nazionalità e si sentono, di conseguenza, parlare gli idiomi più vari con la rispettiva, precipua musicalità, un concerto di voci che a me, come docente di lingue e amante curiosa di tutto ciò che è diverso, piace immensamente ma che, evidentemente, a molti altri miei concittadini non è gradito.
Caspita, a volte capita anche a me di mettere cuffie e ascoltare musica in certi contesti di affollamento ma da qui a pensarmi xenofobo e razzista ce ne passa un’infinità… mi sembra una semplificazione che cozza con quella curiosità che dici, la musica non impedisce di guardare gli altri, anzi, è forse un modo per ben disporti a osservare tutto con un animo libero da tensioni, fa pulizia di scorie. E’ come essere in un film muto, lasciare che quel che entra siano i gesti e gli sguardi e i contatti piuttosto che le parole sconosciute, andare all’essenza senza farsi sviare da altro. Perdona l’intrusione.
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grazie a te per l’intrusione e per questo tuo commento, siamo in democrazia e quindi benvenuto anche il tuo punto di vista così ben motivato, grazie di vero cuore 🙂
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Sai che ancora non sono salita sulla tramvia? Per me è completamente al di fuori di ogni mio giro……finirò per prenderla una volta tanto per dire di esserci salita anche io….
Anche sugli autobus è lo stesso, ma per molti penso che sia un modo per avere un “rumore” che eviti di pensare
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esatto, Fausta :-)))
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