“Una storia così” di Lady P
Mi tuffai in questo mare
ad occhi chiusi
tappandomi il naso
come i bimbi
Era scuro
e melmoso,
cavalloni alti
da paura,
frastuono di voci
a dissuadermi
Giù con la testa
a trattenere il respiro
Nessuna ragione
può far ragionare
la pelle
L’impatto col fondale
una botta fortissima
spilli di sguardi e parole
e un colpo di reni
a sforzare i miei fianchi
già stanchi di altre vite
e altri dolori
Freddo di profondo
nelle vene
e buio spesso,
veleni di alghe
a impigliare le ciglia
Fatica
troppa fatica
a spalancare gli occhi
sale che bruciava le pupille
Tutta la forza
profusa
a dischiuderle
per guardare il fondale
Sprazzi di luce
suppostamente reale
o vaneggiata
ferivano a momenti
quella strana pece melmosa
e a mani nude
mi facevo largo
tra alghe fitte di clamori
e paura di affondare del tutto
Pesci colorati
viscidamente guizzanti
e riflessi di uno scoglio bianco
là in fondo.
…Che dire poi?
Ci vorrebbe un oceano
di parole e respiri
…Solo siamo qui
sulla grande roccia bianca
a umettarci la pelle
di schiuma morbida
che accarezza i sensi
ed avvolge la mente
come panna
La riva
è ancora distante
ma abbiamo braccia forti
per nuotare
fin là

Ogni volta che scrivi qualcosa superi gli scritti precedenti, vai in crescendo e sempre più in alto.Gli abissi celano minacce e offrono spettacoli meravigliosi, tu hai sconfitto i mostri e hai portato a galla stelle marine e coralli, la tua anima così bella ha fatto di te “una sirena”. Guarda soltanto l’orizzonte e arriverai fino là, anche gli squali si placheranno davanti alla bellezza di questo amore.
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