I Figli da Il Profeta di Kahlil Gibran
[…] E una donna che aveva al petto un bambino disse: Parlaci dei Figli.
I vostri figli non sono i vostri figli.
Sono i figli e le figlie della brama che la Vita ha di sé.
Essi non provengono da voi, ma per tramite vostro,
E benché stiano con voi non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,
Perché essi hanno i propri pensieri.
Potete alloggiare i loro corpi ma non le loro anime,
Perché le loro anime abitano nella casa del domani, che voi non potete visitare, neppure in sogno.
Potete sforzarvi d’essere simili a loro, ma non cercate di renderli simili a voi.
Perché la vita non procede a ritroso e non perde tempo con ieri.
Voi siete gli archi dai quali i vostri figli sono lanciati come frecce viventi.
L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito,
e con la Sua forza vi tende affinché le Sue frecce vadano rapide e lontane.
Fatevi tendere con gioia dalla mano dell’Arciere;
Perché se Egli ama la freccia che vola, ama ugualmente l’arco che sta saldo.
Molto bello quello che scrive Fabiola ed io sono d’accordo con lei….però a volte è duro e difficile ricordare i propri genitori……….
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Un antico proverbio messinese recita : I FIGHI SU DI CU SI LI CRISCI E NO DI CU LI PARTORISCI !! ( i figli sono di chi li cresce e no di chi li partorisce), mentre analizzandi gli studi buddisti sulle relazioni genitori figli ci sarebbe e c’è molto da dire , tutti noi abbiamo scelto la famiglia e i genitori con cui andare , e nulla e mai per caso se propio loro ci stanno accanto , ogniuno di noi prima di essere genitore è figlio ed è per questo che a nostra volta dobbiamo imparare la graditudine , la graditudine verso nostra madre , che ci partorisce con dolori pur di darci alla luce , che ci cresce tavvolta anche senza la figura paterna , gratidudine verso nostro padre che pur di non farci mancare nulla lavora sino ad età avanzata , hai nostri nonni che pazientemente ci insegnano e ci tracciano il futuro , se ci fermassimo a riflettere solamente su una di queste piccole cose da me elencate sicuramente capiremo che ogni : figlio, genitore , amico , conoscente , sconosciuto che ci affianca ha la sua importanza nella nostra buddita , quindi gratitudine infinita a tutti e in particolarm modo alla nostra vita .nam myo ho renge kyo !!
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grazie di vero cuore, Ale, pubblicato 🙂
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Sì, Gibran ci dice delle verità sulle quali dovremmo per lo meno riflettere, l’amore è soprattutto libertà.
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“Fatevi tendere con gioia dalla mano dell’Arciere perchè se Egli ama la freccia che vola, ama ugualmente l’arco che sta saldo!”
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“Il Profeta” di Gibran secondo me regala pillole di saggezza, su qualsiasi argomento venga interrogato. In special modo sui figli dovremmo rileggere più volte queste sue frasi nel corso della nostra vita per non farci prendere dall’egoismo, dalla possessività, per non ripetere gli errori che i nostri genitori hanno a loro volta fatto su di noi.
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grazie Stefania 🙂
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Ma un poco, solo un poco, i figli sono di chi li mette al mondo e li ama!
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no, Adele, i figli non sono di nessuno anche se come mamma-chioccia “sento” il contrario ma Gibran dice delle parole pesanti come macigni ma vere pur se di difficile applicazione
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