La foto sulla spiaggia di Roberto Riccardi, recensione di Daniela Domenici
E ancora una volta un libro di autore per me sconosciuto mi ha “chiamato” dagli scaffali della mia biblioteca preferita ed è stato un altro…”biblio colpo di fulmine” a prima…lettura che è continuato fino all’ultima pagina!
“La foto sulla spiaggia”, edito da Giuntina, di Roberto Riccardi, colonnello pugliese dell’Arma e giornalista come recita la sua biografia, narra in parallelo due storie che sembrano non avere alcun punto in comune a livello spazio-temporale ma che, invece, s’intersecheranno in modo assolutamente imprevedibile regalandoci emozioni e commozione.
Sono due storie “unite da un romanzo che vuole essere, prima di tutto, una dedica. Per milioni di morti senza sepoltura” come leggiamo in quarta di copertina; e i morti di cui questo libro parla sono quelli dei lager nazisti, soprattutto donne e bambini e, infatti, Roberto Riccardi dedica questa sua opera proprio a una bambina, Sissi Vogelmann, morta ad Auschwitz all’età di otto anni, e “al milione e mezzo di bambini sterminati dai nazisti, a tutti i bambini travolti dagli orrori della Storia” a cui “è stato reciso il cammino”.
Le due storie racchiuse nel romanzo si svolgono ad Auschwitz e in Puglia tra Bari e Polignano a Mare e sono narrate con una tale delicatezza di toni, con una così struggente empatia, con così tanti e perfetti dettagli (che denotano un profondo amore dell’autore per la sua terra di Puglia), con uno stile narrativo fluido e senza manchevolezze, che avvincono e ammaliano; Roberto Riccardi ha scelto di concludere le sue due storie con un finale intinto nella speranza e nell’amore che ci lascia con un lieve sorriso nel cuore.

Quando ho visto il titolo e la foto mi sono ricordata di Angelita, una canzone di qualche anno fa, dedicata ad una bambina trovata sul litorale di Ostia dagli americani durante lo sbarco! Una canzone commovente, come deve essere commovente anche il libro che hai appena letto!
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Deve essere veramente bello!
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