Il “plazer”: spiegazione e primo plazer di Adele Libero
Il plazer (pl. plazers, dal lat. placēre, lett. ‘piacere’) è un genere letterario provenzale del Medioevo; prevede componimenti in cui si elencano una serie di situazioni piacevoli nell’ambito laico e mondano, cose desiderate in quanto gradevoli che ci si augurava di vivere. L’elenco era inquadrato nell’ambito di un calendario giornaliero o mensile riflettendo le gioie della vita cortese. Al plazer si contrappone l’enueg, cioè l’elencazione di cose noiose per l’esistenza umana.
Ecco un esempio di famosissimo Plazer, addirittura scritto da Dante:
Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io
fossimo presi per incantamento,
e messi in un vasel ch’ad ogni vento
per mare andasse al voler vostro e mio,
…
sì che fortuna od altro tempo rio
non ci potesse dare impedimento,
anzi, vivendo sempre in un talento,
di stare insieme crescesse ‘l disio.
…
E monna Vanna e monna Lagia poi
Con quella ch’è sul numer de le trenta
con noi ponesse il buono incantatore:
…
e quivi ragionar sempre d’amore,
e ciascuno di lor fosse contenta,
sì come i’ credo che saremmo noi.
……….
Ed ecco un mio, perdonate, tentativo di Plazer
…
Ho poche gioie da raccontare:
stare da sola,
andare in riva al mare,
rider nel vento,
con piacere.
…
Guardare un bel tramonto,
ansimare per amore,
leggere una poesia,
da ricordare.
…
Legare gli anni come un palloncino,
verso il cielo, lontano,
affidarmi ad un amico
che m’offre la sua mano.
…
Amare te, che vivi nel mio cuore,