Il Nu Shu, il linguaggio segreto delle donne (da Wikipedia)
grazie a Silvana Sonno che me l’ha fatta conoscere attraverso il suo saggio “La lingua per dirsi”
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Il nü shu (letteralmente “scrittura delle donne“) è stata la scrittura utilizzata segretamente nella Provincia dello Hunan dalle donne del popolo Yao dopo la conquista cinese, avvenuta nel XVII secolo.
Esse, non abituate ad una società maschilista come quella (la società Yao era matriarcale), dove solo gli uomini potevano partecipare alla vita politica, mentre le donne dovevano condurre una vita casalinga, svilupparono questo linguaggio, sconosciuto agli uomini, che veniva cantato durante le “riunioni” delle donne in cucina. I simboli venivano anche cuciti sui vestiti, e dagli uomini venivano scambiati per decorazioni, per la loro forma tondeggiante e non squadrata, caratteristica dei segni cinesi. La lingua era composta da circa 7000 simboli, relativamente semplice in confronto agli antichi 71000 del cinese e relativamente complicato per donne analfabete, cioè la maggior parte della popolazione, non solo femminile.
Gli uomini cominciarono ad interessarsi a quello strano linguaggio solo negli anni ’50 del XX secolo, in cui si temeva che fossero simboli criptati di qualche rete di spionaggio, ma nonostante il governo cinese avesse chiamato i migliori esperti in materia, non si riuscì a decifrare il nü shu.
Solo negli anni ’80 le donne Yao rivelarono il loro segreto, perché ormai non ne avevano più bisogno: la società cinese cominciava ad ottenere l’uguaglianza tra i sessi. Il 20 settembre 2004, all’età di 98 anni, è morta, nella regione dello Jang Yong, Yang huanyi, l’ultima donna che parlava questa lingua.