Angela Lattanzi, la bibliotecaria che salvò dalla guerra un importante patrimonio culturale italiano, di Ester Rizzo

Angela Lattanzi, la bibliotecaria che salvò dalla guerra un importante patrimonio culturale italiano

La Biblioteca delle donne e Centro di consulenza legale U.D.I. (Unione donne italiane) di Palermo, ha lanciato una campagna di sottoscrizione per intitolare la Biblioteca Centrale della Regione Siciliana ad Angela Lattanzi.

Come ci ha spiegato Daniela Dioguardi, responsabile biblioteca e archivio UDI Palermo, da noi intervistata, sarebbe “un riconoscimento pubblico ad una donna importantissima del mondo della cultura, della storia della città di Palermo e dell’Italia”.

Infatti durante la Seconda Guerra mondiale, Angela Lattanzi, responsabile della Biblioteca Nazionale di Palermo (oggi Biblioteca Centrale) riuscì a mettere in salvo l’inestimabile patrimonio letterario e documentale trasferendolo, di nascosto, a Polizzi Generosa. Alla fine del conflitto, lo riportò al proprio posto e riaprì al pubblico la biblioteca.

Successivamente, in qualità di Soprintendente alle biblioteche della Sicilia, si impegnò nella ricostruzione di tutte le biblioteche siciliane che erano state danneggiate dai bombardamenti, come la Fardelliana di Trapani, la Lucchesiana di Agrigento, la Luciniana di Termini Imerese…

Fra le prime firmatarie della proposta di intitolazione indirizzata al presidente della Regione  Musumeci, Simonetta Agnello Hornby, Dacia Maraini, Maria Attanasio, Letizia Battaglia, Evelina Santangelo, Emma Dante, Renata Boero, Roberta Torre, Maria Rosa Cutrufelli, Luisa Muraro, Gabriella Benedini, Alessandra Bocchetti, Stefania Tarantino, Valeria Andò, Elisa Romano, Alessandra Dino, Simona Feci, Simona Mafai, Tecla Mazzarese, Marzia Barbera, Tommasino Bianca Squadrito. Tra le altre adesioni quella della storica Giovanna Fiume, delle giornaliste Silvana Polizzi e Lidia Tilotta, della magistrata  Franca Imbergamo e di Maria Pia Ercolini presidente dell’Associazione Toponomastica femminile.

Angela Lattanzi era nata nel 1901 ad Alessandria d’Egitto da genitori italiani. Già all’età di dieci anni parlava perfettamente l’italiano, l’arabo, il francese e il greco moderno. In seguito imparò l’inglese ed il tedesco. Amava la musica e sin da ragazzina si esibiva in concerti. Rientrata in Italia frequentò l’Università a Roma e il Conservatorio di Santa Cecilia. Nel 1926 si laureò in Lettere antiche e si diplomò in violoncello. Nel 1934 divenne bibliotecaria presso la Biblioteca Casanatense dove le fu affidato il catalogo degli incunaboli e delle cinquecentine. Iniziò così la sua passione per i libri antichi ed i codici manoscritti. Nel 1937, in seguito al suo secondo matrimonio con Antonio Daneu, si trasferì a Palermo e quando scoppiò la guerra prese il posto del direttore della Biblioteca Centrale che era stato inviato al fronte.

Angela Lattanzi nella sua carriera oltre agli studi specifici si preoccupava di promuovere e rendere migliore ed efficiente il servizio bibliotecario con ad esempio la creazione di sezioni specifiche per ragazzi e ragazze, con l’allestimento di biblioteche ospedaliere e con la creazione dei “bibliobus” che erano dei furgoni con libri che raggiungevano i centri della Sicilia sprovvisti di una biblioteca comunale.

Per chi volesse approfondire la sua biografia, può leggere il profilo curato da Alessandra Lavagnino in “Siciliane” dizionario biografico a cura di Marinella Fiume.

E’ tempo di sottrarre all’oblio questa importante figura femminile “donna versatile, esperta di lingue antiche, musicista eccellente, studiosa di miniature e codici antichi ma soprattutto grande bibliotecaria che mise concretamente in salvo il patrimonio culturale italiano, per consegnarlo nelle mani delle future generazioni”.

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