Angela e io, la nostra amicizia, riflessione di Daniela Domenici

  • Scusi, il posto è libero? Posso sedermi qui?

Da questa domanda che mi è stata rivolta, il 12 dicembre del 2011, pochi mesi dopo esser tornata a vivere a Firenze, sul bus della SITA che dalla stazione portava a Compiobbi e oltre è nata un’amicizia, imprevedibile e imprevista, che dura appunto da dieci anni tra due donne che più diverse di così è difficile immaginarle eppure…

…Quella mattina stavo andando alla scuola media di Compiobbi dove, da pochi giorni, avevo preso servizio come prof di sostegno di un ragazzo in prima media per la prima volta nella mia carriera di docente, mi è piaciuto così tanto che per qualche anno ho continuato a essere prof di sostegno e non d’inglese. Angela, la mia vicina di posto sul bus e poi carissima amica, è una maestra e stava andando nello stesso posto perché la scuola primaria e la media sono nello stesso edificio a pianterreno, una di seguito all’altra, lei quell’anno aveva una quinta.

Durante la chiacchierata sul bus di quella mattina abbiamo cominciato a conoscerci e quasi ogni mattina da quel giorno in poi, a seconda degli orari reciproci, ci trovavamo su quel bus all’andata o al ritorno oppure ci vedevamo nel giardino fuori nei momenti d’intervallo tra le sue ore e le mie.

Le cose che legano Angela e me sono l’essere entrambe “terrone”, lei della provincia di Salerno, io nata a Palermo e vissuta poi per trent’anni ad Augusta (oltre ai trenta a Firenze), l’essere docenti innamorate della propria professione che consideriamo una missione e l’essere Madri con la M maiuscola, lei dei suoi due figli e io dei miei tre; ma, soprattutto, tutte e due abbiamo la splendida capacità di non giudicare mai l’altra e di accettarla così com’è. Gli elementi che ci differenziano sono che lei adora la tv, praticamente ci vive davanti quando non è a scuola, e io non la vedo da quasi vent’anni per mia scelta, io adoro leggere in modo esagerato e lei no (è una ex lettrice), io insegno inglese e lei non ne sa una parola…

Ma gli elementi che non abbiamo in comune sono talmente irrisori rispetto agli altri che abbiamo imparato a volerci bene anche se ci vediamo raramente, soprattutto da quando vivo a Genova e lei è rimasta a Firenze, ad apprezzare le qualità reciproche ed è per questo che vogliamo festeggiare questo decennale sperando che la salute, che ultimamente scarseggia (almeno per me che sono dentro la terza età’), ci regali ancora qualche anno per poter continuare questa nostra incredibile amicizia.

All’amica Angela Citro, di Daniela Domenici