Don Chisciotte al Teatro Comunale di Firenze, recensione di Daniela Domenici

don chisciotte venti lucenti

Ieri sera emozioni a non finire, commozione ineffabile, teatro Comunale straripante di spettatori per il “Don Chisciotte” nella scrittura scenica e per la regia di Manu Lalli dell’associazione Venti Lucenti; come si legge nel foglio di sala “lo spettacolo è stato realizzato con gli attori del gruppo Alt-Altrimondi, Scuola dell’Inclusione e dell’Accoglienza ed è stato l’atto conclusivo di un laboratorio di integrazione dei ragazzi diversamente abili portato avanti con il contributo dell’Assessorato all’Istruzione della Provincia di Firenze e della Fondazione Artemio Franchi e Gruppo ABC Computer e a cui partecipano studenti di molte scuole superiori del territorio fiorentino. La storia di questo laboratorio, nato dalla volontà di riunire le esperienze dell’Associazione Venti Lucenti con l’Istituto “Elsa Morante-Ginori Conti”, il “Gobetti-Volta” e il Russel Newton, e da queste poi allargatosi ad altre realtà, ha fatto sì che negli anni si sia venuto a creare un gruppo di attori profondamente eterogeneo e integrato le cui diverse abilità, età e peculiarità rappresentano uno straordinario valore aggiunto.”

Quasi cento ragazzi e ragazze, una ventina dei quali nella buca dell’orchestra come suonatori di percussioni diretti da un maestro, e gli altri sul palco a interpretare alcuni momenti della storia del grande hidalgo immaginato e descritto da Miguel Cervantes e trasformato in una fiaba onirica e visionaria dalla formidabile Manu Lalli.

Stupenda la scenografia (originalissimi gli oggetti di scena che la compongono e quelli utilizzati dai ragazzi durante i vari quadri) immaginata dalla regista, valore aggiunto alla magia dell’insieme, i costumi, le luci, le coreografie, tutto semplicemente perfetto così come la voce narrante, calda e accogliente, di Stefano Mascalchi.

La regista ha scelto di mostrarci frammenti e immagini delle avventure e dei pensieri del cavaliere errante: alla fine lo vedremo vecchio e deluso ma sempre “pronto a rivivere i ricordi più appassionanti della sua avventurosa, almeno nella fantasia, vita. La vicenda stessa di Don Chisciotte, la sua fragilità, la sua pazzia, il suo coraggio sono di per se stesso commoventi ma lo diventano ancora di più se sommate  alla sincerità degli attori sul palco”: questa la cifra distintiva che ha ammaliato e commosso la sottoscritta e sicuramente la maggior parte degli spettatori presenti.

Ringrazio di vero cuore Manu Lalli (e Daniele Bacci, suo compagno nella vita e in questa attività teatrale) per questo sogno che ci ha fatto vivere.

P.S alle scuole succitate voglio umilmente aggiungere il liceo Galileo, in cui sono attualmente docente, perché una delle attrici ne fa parte…