Le donne “code breakers”: dimenticate dalla storia, di Kathy Pretz, da me tradotto e rielaborato
Dopo aver visto “The Imitation Game”, il film sulla vita del matematico britannico Alan Turing, mi è venuto di pensare quale fosse esattamente il lavoro di Joan Clarke (la parte interpretata da Keira Knightley) così come quelli di tutte le altre donne nel film.
Il film, con nomination all’Oscar, mostrava Clarke che assisteva il team che conduceva il lavoro di “code breaking” al Bletchey Park durante la seconda guerra mondiale ma falliva nello spiegare che lei era anche una “cripto-analista” né descriveva cosa quelle varie dozzine di altre donne stessero facendo in quello che era chiamato “Hut 6”. Erano del personale amministrativo? Dattilografe? Operatrici telefoniche? Per mia sorpresa erano “code breakers”.
I contributi di queste donne sono stati raramente messi in mostra poiché il lavoro al Bletchey Park venne declassificato con qualche recente eccezione. L’ebook del 2013 “Dear Codebreaker” dello scrittore e storico Kerry Howard ha gettato un po’ di luce su una di loro, Margaret Rock. La serie tv “The Bletchley Circle” fu lanciata nel 2012 e riguarda quattro immaginarie “code breakers” che si riunirono nel 1952 per rintracciare un serial killer.
Con la nomination di Knightkey da parte dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences per la migliore attrice non protagonista vorrei far conoscere le realizzazioni della vera Clarke così come di altre due che aiutarono a abbreviare la seconda guerra mondiale e a salvare migliaia di vite.
JOAN CLARKE
Clarke fu assunta nel 1939 nel “Government Code and Cypher School (GC&CS)” da uno dei suoi supervisors a Cambridge dove lei aveva ottenuto quello che veniva chiamato un “double first” in matematica secondo la BBC.
Non aveva ricevuto una vera laurea perché alle donne è stata negata fino al 1948. Com’era tipico per le “girls” a Bletchey (ci si riferiva a loro sempre come “girls”, non come “women”), si presupponeva che Clarke lavorasse alla traduzione dei messaggi Enigma dell’esercito e dell’aviazione in Hut 6 dove le donne lavoravano. Ma pochi giorni dopo le sue abilitò vennero riconosciute e un tavolo extra installato per lei a Hut 8, il centro nevralgico occupato da Turing e dagli altri dove avveniva la richiesta di “crackare” l’Enigma tedesco.
Secondo “An Historian Goes to the Movies” la storia di Clarke nel film è travisato. Nel film lei viene assunta perché ha risolto un “crossword puzzle” in un quotidiano; il “puzzle” era uno strumento per trovare persone con abilità di criptoanalisi non identificate. Sebbene Turing reclutasse alcune persone in quel modo Clarke non era una di loro. In realtà aveva conosciuto Turing a Cambridge e dopo che era stata assunta a Bletchey come parte del pool stenografico fu promossa sulla base delle sue eccezionali abilità matematiche.
Allo scopo di promuoverla a un livello salariale più alto Clarke dovette essere classificata come linguista perché il Servizio Civile inglese non aveva una posizione da “senior female cryptanalyst”.
Clarke era l’unica donna che lavorava a Hut 8 e venne alla fine promossa al grado di “deputy head” diventandone il suo membro più a lungo in servizio. Fu nominata “Member of the Order of the British Empire (MBE) nel 1947 “per realizzazioni e servizio significativi per la comunità”.
Morì nel 1996 all’età di 79.
MARGARET ROCK
Con le sue lauree in matematica e francese dell’università del Bedford College di Londra così come la sua opera post laurea in statistica non desta sorpresa che Rock venisse reclutata per unirsi a Dillwyn (Dilly) Knox, uno dei “code breakers” dell’Enigma Machine e capo dell’Intelligence Service al the GC&CS.
Secondo la rivista “Smithsonian” Rock iniziò nell’aprile 1940 e aveva già colpito così tanto Knox alla fine di agosto dello stesso anno che lui scrisse al personale del dipartimento “Miss Rock è totalmente nel ruolo sbagliato. Lei è al momento la quarta o la quinta migliore di tutto lo staff di Enigma e utile quasi quanto qualcuno dei professori. Suggerisco che dovrebbe ricevere il massimo salario possibile per chiunque della sua anzianità”.
Rock, come Clarke, ricevette una promozione al grado di linguista. Lavorò al “cracking” dei codici russi e tedeschi. Anche Rock ricevette il MBE nel 1945.
Morì all’età di 80 anni nel 1983.
MAVIS LEVER BATEY
Batey aveva 19 anni quando arrivò a Bletchey Park nel maggio 190. Era a metà del suo corso di studi in linguistica tedesca alla University College London dove fu reclutata. Normalmente i nuovi impiegati alla GC&CS facevano un corso di sei mesi alla Inter-Services Special Intelligence School prima di provare a risolvere i cifrari ma secondo “The Telegraph” Dilly Knox la lodò con le parole “Salve, noi siamo “breaking machines”. Hai una matita? Eccola, inizia”.
Batey aiutò a risolvere la GGG Enigma machine, dette contributi fondamentali alle soluzioni di Enigma e interruppe molti segnali vitali. Decrittò un messaggio che avrebbe portato a una vittoria britannica sulla marina italiana nel Mediterraneo. Fu anche la prima a “crackare” i messaggi segreti dell’Abwehr, un evento fondamentale che aiutò ad assicurare il successo del D-day.
L’Abwehr era un’organizzazione d’intelligence militare tedesca (che raccoglieva informazioni) che è esistita dal 1920 al 1945. È testimoniato che Batey, insieme a Rock, abbia aiutato a risolvere 10 diversi Enigma: 7 tedeschi, 2 italiani e uno spagnolo.
Incontrò suo marito, e collega, Keith Batey, a Bletchey.
Ironia della sorte le fu assegnato il MBE nel 1987 non per il suo lavoro di “code breaker” ma per i suoi servizi per la preservazione e la conservazione dei giardini storici.
Morì nel 2012 all’età di 92 anni.