Le donne dimenticate della storia irlandese potranno finalmente essere ricordate, di Aoife Barry, da me tradotto e rielaborato
Quando camminate nelle strade di qualunque città irlandese non sapete mai che storia abbiano.
Chi ha vissuto in quella casa? Chi aveva l’abitudine di passeggiarci la domenica? Chi ha allevato i suoi figli qui, chi è andato via per combattere una guerra, chi è tornato in una famiglia dimenticata, chi ha battuto dei record?
Potete ancora vedere le cicatrici della rivolta del 1916 nelle strade di Dublino ma quello che non potete vedere sempre è la storia delle donne che hanno fatto della capitale la loro casa.
Si è dovuto aspettare fino al 2014 perché un ponte fosse intitolato a una donna, la sindacalista Rosie Hackett, e per due statue di donne reali: la contessa Markievicz e la martire religiosa Margaret Ball.
Le giovani donne del Museo delle Donne d’Irlanda (WMI) vogliono indirizzarsi a questa carenza di “gender equality” e gettare luce sulle donne dimenticate, volontariamente o per caso, del passato irlandese.
Ora stanno radunando persone da tutta la nazione per aiutare a rimettere le donne sulla mappa di Dublino, letteralmente. Hanno ricevuto dei fondi per creare una mappa che porrà attenzione ai luoghi in giro per la città collegati alla storia delle donne e alle storie di donne degne di nota.
Il progetto è di ampliare questo e di portare l’idea al resto dell’Irlanda ma prima vogliono focalizzarsi sulla capitale.
Per costruire il magazzino del tesoro del loro sito di storie di donne stanno chiedendo alle persone di proporre i loro luoghi storici di donne. Questo diventerà una mappa fisica, disponibile per prendere o stampare, creata da due disegnatrici.
“molte persone stanno usando l’hashtag” ha dichiarato Jeanne Sutton, una delle fondatrici del museo, pochi giorni dopo il suo lancio “Abbiamo avuto circa 100 suggerimenti fino a ieri. Alcuni di loro sono davvero buoni, una persona ci ha scritto su Oonah Keogh, la prima donna membro di una borsa valori a Dubliono nel 1925”.
Tutti i contributi saranno controllati prima di essere inseriti nell’elenco per essere inclusi nella mappa. L’idea è venuta a Kate Cunningham, membro del WMI, e ha portato a cercare i fondi dalla Society of Social Entrepreneurs Ireland.
La mappa arriva nel momento in cui il ruolo delle donne in molte parti della società irlandese viene celebrato, dalla prossima collezione di Sinead Gleeson di brevi storie di donne irlandesi “The Long Gaze Back” alla serie di voci riscoperte da Tramp Press.
Per Sutton e per le altre donne coinvolte nel WMI il loro progetto è un modo per focalizzare i diversi aspetti della storia irlandese di cui non hanno sentito discutere a scuola.
L’idea di un museo delle donne è venuta dopo aver visitato quello del Vietnam. Per ora si stanno focalizzando sul sito e sulle mostre ma un museo vero e proprio è sicuramente nella loro agenda a lungo termine.
“Senza i social media il WMI non avrebbe lo stesso impatto che attualmente ha” ha sottolineato Zoe Coleman, la manager delle comunicazioni digitali del WMI “I social media sono centrali per il successo di tutto quello che facciamo con il WMI”
http://www.thejournal.ie/womens-museum-women-of-dublin-2258856-Aug2015/
http://womensmuseumofireland.ie/blog/2015/08/04/help-us-put-women-back-on-the-map-of-dublin