Sarà un bellissimo Natale, di Silvana Sanna, recensione di Daniela Domenici

Ininterrotte emozioni e profonda commozione anche in quest’opera della scrittrice Silvana Sanna la cui protagonista, Lilian, compie un percorso di crescita interiore verso una nuova consapevolezza, una rinascita che la porterà a un “bellissimo Natale”.

Straordinariamente brava, ancora una volta, l’autrice nell’uso dei continui flashback per farci conoscere, gradualmente, con una tecnica di suspense da giallista, quale sia stata la vita nell’infanzia e nell’adolescenza di Lilian, una donna molto benestante, vedova, senza figli, in particolare le vacanze natalizie ed estive che ha trascorso, da bambina e da adolescente, in una cascina sul mare dai nonni, con zie, zii e cugine, la “casa dei pirati”, fino a quel giorno traumatico, e sapremo cosa sia successo soltanto verso la fine, che segna il suo distacco definitivo da quel mondo e da quelle persone.

Lilian vive in collegio e vorrebbe che quei giorni trascorsi alla cascina le dessero quel calore e quell’affetto che non riceve dalla madre che la manda là da sola; invece, a parte la nonna e il nonno, il resto della parentela la fa sentire sempre diversa, mai accolta, schernita, soprattutto le due cugine Maura e Mariella, perché è “straniera” dato che suo padre ha sposato una donna inglese, che poi ha lasciato presto vedova, e perché è particolarmente bella, elemento che suscita l’invidia delle cugine, la particolare attenzione dello zio Guido e l’antipatia dello zio Antonino.

Ancora tanti, meritatissimi complimenti all’autrice per la caratterizzazione psicologica di ogni protagonista e per lo stile scorrevole, corretto e variegato, denso di dialoghi ad hoc

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